Obiettivo rinnovabili 2020: l’Italia lo ha già raggiunto

  • 12 Marzo 2015

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A fine 2013 a mezzo punto percentuale dal target Ue 2020 per le rinnovabili, mostrano gli ultimi dati Eurostat. Per l'elettricità nel corso del 2014 la domanda è scesa del 3% e il contributo delle fonti pulite è salito di oltre il 7%, arrivando al 37,5-38% della domanda. Dunque con ogni probabilità siamo già oltre l'obiettivo 2020 del 17% sui consumi finali.

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Nel 2013 il 16,5% dei consumi finali lordi di energia in Italia è stato soddisfatto da energia rinnovabile. Eravamo dunque a soli 0,5 punti percentuali dal target 2020. Considerando che nel 2014 i consumi di energia sono diminuiti e la produzione da rinnovabili è aumentata, con ogni probabilità ora il nostro Paese ha già raggiunto l’obiettivo vincolante assegnatoci dall’UE per la fine di questo decennio, del 17%. Lo mostrano gli ultimi dati diffusi da Eurostat (vedi allegato in basso).

La quota di rinnovabili sul totale dei consumi elettrici italiani nel 2013 è stata del 31,3%, del 18% per i fabbisogni termici e del 5% per i trasporti, settore nel quale il target è del 10% al 2020. Per quel che riguarda l’elettrico, l’unico dei tre settori per il quale abbiamo dati aggiornati a fine 2014, la domanda nell’ultimo anno è scesa di 3 punti percentuali, mentre il contributo delle fonti pulite è salito di oltre 7-8, arrivando al 37,5% della domanda annuale secondo la stima di Terna e a circa il 38% secondo i dati forniti da Assoelettrica.

A livello europeo, la quota di energia di energia rinnovabile sui consumi finali nel 2013 è stata del 15%, mentre l’obiettivo al 2020 è, come è noto, del 20%.

Tre Paesi – Bulgaria, Estonia e Svezia – avevano raggiunto i propri obiettivi già nel 2013, mentre Lituania, Romania e Italia erano a meno di 0,5 punti percentuali dal target. In ritardo, come si vede dal grafico, Regno Unito (9,9 punti percentuali dall’obiettivo), Olanda (-9,5%), Francia (-8,8%) e Irlanda (-8,2%).

I paesi con le quote più alte di rinnovabili sui consumi finali sono Svezia (52,1%), Lettonia (37,1%), Finlandia (36,8%) e Austria (32,6%). Al capo opposto della classifica troviamo Lussemburgo (3,6%), Malta (3,8%), Olanda (4,5%) e Regno Unito (5,1%).

Quanto all’obiettivo del 10% di rinnovabili nel settore dei trasporti, solo la Svezia lo aveva già raggiunto nel 2013 (16,7%), con la Finlandia a un passo dal traguardo (9,9%). L’Italia, in media con la UE, era esattamente a metà strada, come detto, al 5% contro un obiettivo del 10%. Hanno fatto registrare una quota di rinnovabili nei trasporti inferiore all’1% Estonia (0,2%), Spagna (0,4%) e Portogallo (0,7%).

La presentazione Eurostat (pdf)

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