Rinnovabili negli Stati Ue, le statistiche ufficiali Eurostat

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Nel complesso i 27 Paesi europei sono ben lontani dal target 2030: 32% di Fer secondo la direttiva Red 2, che dovrebbe salire al 40-45% con la direttiva Red 3.

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In Europa nel 2021 la quota media di fonti rinnovabili sui consumi finali lordi di energia è stata del 21,8% secondo le statistiche Eurostat, in lieve calo (-0,3%) rispetto al 2020.

Dal grafico sotto, vediamo che il nostro Paese, come altri 14 Stati membri, è rimasto sotto la media Ue: in Italia, infatti, le rinnovabili non hanno toccato la soglia del 20% dei consumi energetici finali lordi.

Anche Spagna, Francia e Germania, tra i grandi Paesi, hanno avuto percentuali di rinnovabili più basse della media europea.

Al top invece la Svezia con il 62,6% grazie al suo mix di biomasse, idroelettrico, eolico, pompe di calore e biocarburanti liquidi; più indietro, entrambe con il 42-43% di rinnovabili complessive, troviamo Finlandia e Lettonia, altri due Paesi che utilizzano molte biomasse e idroelettrico.

Eurostat però sottolinea che rimane un ampio divario tra il risultato del 2021 e il target europeo per le rinnovabili al 2030, che dovrebbe essere portato al 40-45% con la nuova direttiva Red 3 (ora il traguardo è del 32% in base alla direttiva del 2018).

Si fa notare, infine, che le differenze tra 2020 e 2021 sono dovute non solo a un incremento complessivo dei consumi di energia, che ha fatto diminuire la quota di rinnovabili (nonostante una crescita della produzione da Fer in termini assoluti), ma anche a un cambiamento metodologico nei calcoli.

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