Emissioni, pesa sempre di più l’aria condizionata, meno il riscaldamento

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Anche dai trasporti le emissioni sono aumentate negli ultimi 20 anni, secondo Eurostat e l’Agenzia europea per l’ambiente.

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L’aria condizionata sta acquistando un peso sempre maggiore fra gli usi finali responsabili delle emissione di gas a effetto serra. E anche i trasporti su strada hanno aumentato la loro impronta climatica negli ultimi 20 anni, nonostante i progressi tecnologici fatti.

È quanto risulta dai dati storici presentati, rispettivamente, da Eurostat e l’Agenzia europea per l’ambiente (Aea).

I dati di Eurostat prendono in considerazione i gradi-giorno di riscaldamento (HDD) e i gradi-giorno di raffreddamento (CDD). Si tratta di indici tecnici basati sulle condizioni meteorologiche, progettati per descrivere il fabbisogno energetico degli edifici in termini di riscaldamento e raffreddamento.

Prendendo in considerazione gli edifici Ue negli ultimi 42 anni, l’istituto europeo di statistica ha evidenziato che il fabbisogno per il riscaldamento è sceso da un valore medio di 3.510 gradi-giorno (HDD) nel 1979 ad un valore di 3.126 HDD nel 2021. La necessità di riscaldamento è insomma diminuita dell’11% negli ultimi 20 anni.

Guardando ai singoli Paesi, nel periodo considerato, l’HDD medio più elevato è stato riscontrato in Finlandia con un valore di 5.665, il più basso a Malta con 534, mentre l’Italia ha visto un HDD medio di circa 2.000, con quello 2021 a quota 1.800.

Per contro, è aumentato invece il fabbisogno di raffrescamento, i cui 100 gradi-giorno (CDD) nel 2021 sono risultati quasi il triplo dei 37 CDD del 1979.

In questo ambito, il CDD più alto nel periodo è stato il 577 di Cipro. Quello minore lo 0,24 dell’Irlanda, con l’Italia quinta in classifica a una media di 180 e 288 CDD nel 2021.

Trasporti

L’Agenzia europea per l’ambiente evidenzia che tra il 2000 e il 2019 le emissioni di CO2 sono cresciute del 5,8% per le automobili e del 5,5% per i camion, a causa di un aumento delle percorrenze, che è stato compensato solo parzialmente dalla maggiore efficienza dei veicoli e dall’utilizzo di biocarburanti.

“Le politiche attuali dovrebbero invertire questa tendenza, ma non abbastanza da raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE per il 2050”, indica il rapporto, consultabile dal link in fondo a questo articolo.

L’Aea raccomanda quindi una elettrificazione più rapida del trasporto su strada, un maggiore ricorso alla mobilità condivisa, un utilizzo dei veicoli merci a pieno carico e un uso più esteso dei mezzi pubblici e della navigazione interna.

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