Per le rinnovabili non FV, su tetto e fine incentivi “in arrivo decreto tampone”

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Sugli incentivi alle fonti rinnovabili elettriche (non FV) “stiamo lavorando a una ridefinizione del tetto di 5,8 miliardi di euro, con un provvedimento tampone”. L'annuncio a Rimini del viceministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, rassicura gli operatori, preoccupati per il possibile sforamento della spesa massima prevista dal decreto 6 luglio 2012.

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Sugli incentivi alle rinnovabili elettriche “stiamo lavorando a una ridefinizione del tetto dei 5,8 miliardi, con un provvedimento tampone”, l’annuncio del viceministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, è arrivato oggi dal convegno sugli obiettivi 2030 organizzato dal Coordinamento Free nell’ambito della fiera Key Energy di Rimini. “Abbiamo bisogno di accompagnare le rinnovabili alla grid parity anche perché è importante consolidare le filiere che si stanno formando in Italia”, ha aggiunto l’uomo del MiSE.

Parole che tranquillizzano non poco gli operatori, preoccupati che il tetto massimo di spesa per gli incentivi venga raggiunto prima che si liberino altre risorse nel corso del 2015 o che vengano prese altre misure, eventualità potenzialmente disastrosa per il mondo delle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche.

Come avevamo scritto mancano meno di 400 milioni di euro al raggiungimento del tetto massimo di spesa per gli incentivi alle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. Il contatore infatti è a quota 5,403 miliardi. In base all’art. 3 del D.M. 6/7/2012, il “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” non potrà superare i 5,8 miliardi di euro annui. Mancano pertanto appena 397 milioni, anche se dal 2015 si libereranno altre risorse, quelle assegnate a impianti che usciranno dal periodo in cui sono incentivati.

Come sappiamo, infatti, i 5,403 miliardi di cui stiamo parlando sono la stima dell’onere annuo potenziale (già impegnato anche se non ancora interamente sostenuto) degli incentivi riconosciuti agli impianti a fonti rinnovabili non fotovoltaiche in attuazione dei vari provvedimenti di incentivazione statali che si sono succeduti negli anni (vedi allegati in basso per i dettagli sulle modalità di calcolo e le cifre impegnate).

Nel corso del 2015 dovrebbero liberarsi risorse per un import non ancora ufficialmente quantificato (si parla di qualche centinaia di milioni di euro). Il timore, fino ad oggi, era che il tetto dei 5,8 miliardi (complice anche lo scatto in avanti che si verifica con il passaggio da un anno all’altro per il ricalcolo dei costi in base al PUN dell’anno precedente) venisse raggiunto prima che le risorse impegnate inizino a liberarsi.

Un timore che viene attenuato dalle parole del viceministro, che già in passato aveva fatto dichiarazioni in questo senso: senza dare molti dettagli De Vincenti ha parlato di un provvedimento a cui il ministero sta lavorando al fine di impedire che le rinnovabili elettriche si trovino orfane degli incentivi da un giorno all’altro.

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