Ddl Stabilità, c’è capacity payment a spese delle rinnovabili, il testo

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Nel maxi-emendamento alla legge di Stabilità cui il Senato ha dato la fiducia resta il capacity payment anticipato. Compresa la frase che stabilisce che sia pagato dalle rinnovabili. Rimane anche la modifica che proroga il conto energia fotovoltaico per gli impianti della pubblica amministrazione già a registro e in zone colpite da calamità.

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Nel maxi-emendamento alla legge di Stabilità cui il Senato ha dato la fiducia c’è il capacity payment anticipato per venire in soccorso ai cicli combinati a gas e – contrariamente alle notizie circolate ieri – resta anche quella frase che fa capire che l’aiuto al termoelettrico sarà pagato dalle rinnovabili.

Il provvedimento in questione è al comma 99 del maxi-emendamento (clicca per ingrandire, tutto il testo è allegato in basso):

Della genesi e delle critiche a questo colpo di mano dell’ultimo minuto abbiamo parlato diffusamente ieri (si veda qui e qui).

Per il Coordinamento FREE l’emendamento in questione “ammazza le rinnovabili, spostando le risorse da queste alle termoelettriche. La modifica che si sta tentando di inserire nella legge di stabilità in queste ore è un’operazione intollerabile perché retroattiva e perché fatta sulla pelle di un settore già in difficoltà”. Molto preoccupate anche AssoRinnovabili, Gifi e Ifi, secondo le quali “addebitare questo costo, in modo di fatto retroattivo, agli impianti rinnovabili creerebbe un danno molto rilevante a chi ha legittimamente investito negli ultimi anni e un grave vulnus alla credibilità del nostro paese presso la comunità degli investitori nazionali e internazionali. In questo modo si giungerebbe a un esito paradossale per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare in senso regressivo l’energia da fonti fossili”.

Di un comma “che sembra dettato dall’Autorithy per l’energia elettrica, alla faccia della separazione tra Governo, Parlamento e l’autorità che dovrebbe essere terza” parla l’esponente di Green Italia Francesco Ferrante: “un obbrobrio anche perchè non è indicata alcuna cifra. Se è vero che per il capacity payment servirebbero 500 milioni, diamo noi un suggerimento al governo e alla Camera dove speriamo ci sia un sussulto di saggezza, per trovarne immediatamente la metà senza ammazzare il futuro: ci sono 250 milioni l’anno che ancora si continuano a regalare alle centrali a olio combustibile (vedi qui, ndr)”.

Significative anche le dichiarazioni rese ieri dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, secondo il quale l’emendamento è “un altro assalto” che “credo vada respinto; proporrò che venga modificato alla Camera“. Il problema, ha spiegato Orlando, “va affrontato, ma certo non sostenendo il comparto termoelettrico con il definanziamento delle rinnovabili”, aggiungendo che “non si può affrontare con la logica dell’emendamento un tema su obiettivi di programmazione”.

Parole che il ministro ha ripetuto sostanzialemente uguali anche oggi intervenendo al forum VI QualEnergia, dove ha aggiunto che “la misura potrebbe essere incostituzionale per gli effetti retroattivi che potrebbe comportare”  e che l’emendamento “non è condiviso nemmeno dal ministero dello Sviluppo economico”.

Orlando ha anche dichiarato di voler sostenere un confronto pubblico con gli stakeholders, assieme al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, per iniziare a definire un piano energetico nazionale.

Nel maxi-emendamento al Ddl Stabilità, come detto, resta anche la modifica che proroga di un anno i termini per accedere agli incentivi del quinto conto energia fotovoltaico per gli impianti già iscritti ai registri e realizzati su edifici pubblici o terreni della pubblica amministrazione in zone colpite da calamità:

 

Il maxi-emendamento (pdf)

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