Calo del solare termico in Italia. Quale futuro?

  • 4 Luglio 2012

Il mercato italiano del solare termico ha subito, nel 2011, un calo non trascurabile. Per quanto riguarda gli incentivi, il quadro è ancora incerto e frammentato, con un decreto sulle rinnovabili termiche che, per come sta prendendo forma, lascia insoddisfatti gli operatori. In una tavola rotonda Assolterm ha fatto il punto.

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Il mercato italiano del solare termico ha subito, nel 2011, un calo non trascurabile, che lo ha portato poco al di sotto di 400.000 m2 installati (vedi presentazione qui, pdf). La capacità totale installata è di circa 3 milioni di m2, pari a 2,1 GW termici. Il trend negativo – scrive Assolterm – richiede un’attenta riflessione su quali siano state le cause e quali siano le misure più idonee da mettere in atto per produrre un’inversione di tendenza. Premesso che non sfugge a nessuno che la crisi economica non può certo aver risparmiato il settore, dalla tavola rotonda dell’associazione, tenutasi lo scorso 28 giugno, è emerso con forza da parte di tutti gli interlocutori che le cause vanno cercate altrove.

Per quanto riguarda gli incentivi, il quadro è ancora incerto e frammentato. Con riferimento alla nuova bozza sul cosiddetto “conto energia termico” che sta circolando in questi giorni, Assolterm esprime insoddisfazione. “La quota che il decreto assegnerebbe al solare termico incide al 25-35% sul costo dell’investimento: è troppo poco” afferma Sergio D’Alessandris, Presidente di Assolterm. “Ci aspettiamo che il regime incentivante possa garantire un rientro di almeno il 50-55% del costo di installazione di un sistema solare termico. Visto che è difficile che un solo strumento riesca da solo a offrire un tale sostegno, la proposta è di rendere cumulabili le varie incentivazioni attualmente presenti, fissando magari un tetto massimo del 50-55%».

Pur contenendo, infatti, aspetti di positività (è rivolto sia al pubblico che al privato e gli incentivi vengono erogati su un periodo di tempo più breve di quello delle detrazioni fiscali: 2 anni per i piccoli impianti e 5 anni per i grandi impianti), con un tetto annuale di 700 milioni di euro per tutte le tecnologie, un’entità dell’incentivo molto bassa e una modalità di erogazione dell’incentivo che, se mantenuta, produrrebbe grosse distorsioni del mercato, questa bozza non può essere certo lo strumento per dare il giusto impulso a una tecnologia che, a detta di tutti gli interlocutori, c’è ed è pronta a esprimere tutte le proprie potenzialità, fa sapere l’associazione.

“Per fare delle scelte è necessario valutare prima i costi e i benefici delle diverse tecnologie” continua D’Alessandris, “e da quello che leggiamo in questa bozza ci sembra di poter dire che i benefici della nostra tecnologia non sono stati valutati con sufficiente attenzione”. Il presidente di Assolterm si riferisce in particolare al fatto che il solare termico crea ricchezza e muove l’economia a livello locale: l’85% dei prodotti è di provenienza europea, il 35% di provenienza italiana, per non parlare della componentistica e della manodopera che creano ricchezza e occupazione a livello locale. Inoltre, negli ultimi anni, a una contrazione del mercato italiano è corrisposto un trend positivo delle esportazioni, a testimonianza di una tecnologia e di un’industria che c’è e che è però costretta a cercarsi altri mercati più stabili e affidabili.

“Il solare termico contribuisce a creare occupazione, a ridurre la dipendenza energetica dall’estero e a incrementare il risparmio energetico, senza peraltro avere particolari controindicazioni” afferma D’Alessandris. “E questi sono elementi che dovrebbero essere considerati seriamente nel momento in cui si progetta un meccanismo di incentivazione”.

All’incontro, Sebastiano Serra, Capo Segreteria tecnica del Ministro Clini, ha ribadito che il Ministero dell’Ambiente vuole puntare sul termico perché più efficiente e meno costoso rispetto ad altre rinnovabili come il fotovoltaico. E, per quanto riguarda il decreto sulle termiche, sul quale non hanno ancora raggiunto un accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, sottolinea che stanno in particolare lavorando a una maggiore semplificazione.

Il convegno è stato anche l’occasione per Assolterm di presentare il documento “Il solare termico è d’obbligo” (si veda qui, pdf) che, con riferimento a quanto previsto all’Allegato 3 del Decreto 28, illustra come la tecnologia solare può soddisfare l’obbligo del 20% dei consumi di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni rilevanti. Il documento mette in evidenza come, grazie agli standard energetici minimi obbligatori previsti per i nuovi edifici, i consumi medi per riscaldamento e raffrescamento degli stessi in futuro saranno sensibilmente più contenuti rispetto al passato. Ciò consente alla tecnologia del solare termico di esprimere tutta la sua potenzialità coprendo, anche con una superficie di collettori non eccessiva, la quota di consumi prevista dall’obbligo.

Nel pomeriggio si è svolta l’assemblea annuale dei Soci Assolterm durante la quale è stato eletto il nuovo Consiglio Esecutivo: riconfermato Presidente Sergio D’Alessandris di Idaltermo, nominati Vice Presidenti Antonio Crovetti di Turco Group (Kloben) e Stefano Belluz di Sonnenkraft. Ha fatto il suo ingresso in consiglio Robin Welling di Tisun, che attualmente è anche Presidente di Estif.

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