Consumatori e partner tecnico: un binomio vincente per il teleriscaldamento di comunità

Tremila mq di solare termico, una caldaia a biomassa e, soprattutto, una combinazione tra soluzione cooperativa e general contractor di elevata caratura tecnica: il paesino tedesco di Mengsberg ci dà lezioni di teleriscaldamento sostenibile.

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L’approccio dal basso e il coinvolgimento diretto dei consumatori sono alcuni dei punti centrali della transizione energetica e le piccole cooperative che gestiscono reti di teleriscaldamento in aree rurali o montane testimoniano come questo nuovo paradigma sia applicabile con successo.

A volte, però, una proprietà condivisa come la forma societaria cooperativa può nascondere rischi insidiosi legati, soprattutto, alla mancanza di sufficienti competenze tecniche per affrontare una sfida di questo tipo.

Due attori locali a braccetto

Come sempre non esiste bianco e nero ma, piuttosto, il ricco ventaglio di esempi e buone pratiche sul tema energetico ci mostra come esistano soluzioni creative e vantaggiose per tutti gli attori coinvolti che permettano di superare anche le barriere apparentemente più complesse.

Il centro tedesco di Mengsberg in Mittelhessen, per andare a un caso concreto, ospita una rete di teleriscaldamento che impiega fonti energetiche rinnovabili locali ed è gestita da una cooperativa. La peculiarità di questo esempio, tuttavia, risiede nella collaborazione tra la cooperativa stessa e un soggetto che opera da general contractor.

Il ruolo di questo secondo attore è stato quello di sviluppo e realizzazione dell’intero progetto, nonché di responsabile per gli aspetti più tecnici della gestione e manutenzione della rete e degli impianti.

La prima idea: il biogas

Il paesino di Mengsberg, con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, ha partecipato con successo a una serie di premi e concorsi a livello regionale e poi anche nazionale ed europeo, partendo da quello denominato “Il nostro paese ha un futuro”, che si è dimostrato una perfetta occasione per cominciare a ragionare su una fornitura condivisa di calore.

Uno dei criteri chiave del primo concorso, infatti, era proprio l’approccio di “prendere in mano la propria energia” e, tra le varie possibilità, subito spuntò fuori quella di una piccola rete di teleriscaldamento.

Il primo studio di fattibilità, supportato anche da una azienda specializzata in energia termica, fu realizzato nel 2012 e prevedeva un impianto a biogas come scheletro principale della rete, soprattutto perché esistevano in Germania già diversi esempi di questo tipo di sistemi.

Risorse più locali e meno onerose

Con il passare del tempo, però, i cittadini diventarono sempre più consapevoli della necessità di enormi superfici coltivate per alimentare l’impianto a biogas, mentre più chiaro divenne il potenziale degli scarti legnosi provenienti dalle foreste locali assieme, ovviamente, alla disponibilità di energia solare.

La scelta finale cadde su una combinazione di 80% dell’energia da biomassa locale e per il 20% da solare termico e la società di gestione, la Bioenergiegenossenschaft Mengsberg, cominciò a operare dalla primavera del 2018.

Un anno prima, invece, la cooperativa aveva firmato un contratto per la realizzazione della rete di teleriscaldamento con la società che aveva supportato il paese nel primo studio di fattibilità. Proprio questa società poi, inquadrata come general contractor, ha consegnato il sistema, costituito da centrale di produzione e rete di distribuzione, come una soluzione “chiavi in mano”.

Questo tipo di accordo è stato estremamente vantaggioso e comodo per la cooperativa, per la quale sarebbe stato troppo complesso organizzare il lavoro di più soggetti diversi, ognuno con uno specifico compito nello sviluppo del progetto.

3.000 m2 di solare al servizio dei cittadini

La rete, con una estensione di 9 km, collega quasi 150 utenze e, come accennato, è alimentata da una caldaia a cippato e da un impianto solare termico con superficie attorno ai 3.000 metri quadrati. Grazie all’impiego di queste fonti pulite, il sistema consente di evitare l’emissione in atmosfera di circa 1.400 tonnellate di anidride carbonica.

Il costo di adesione alla cooperativa si è aggirato intorno ai 4.000 € per utenza, una somma necessaria a coprire le spese di collegamento alla rete e di installazione della stazione di scambio termico presso il consumatore stesso.

Discussioni… calde

Una riunione alle otto di mattina e un’altra la sera, ogni mercoledì per tutti i mesi che hanno accompagnato la costruzione della rete: per i cittadini di Mengsberg è stata un’avventura faticosa ma anche estremamente gratificante.

Almeno una volta all’anno, poi, ancora oggi l’assemblea dei soci della cooperativa si riunisce in discussioni a volte anche calde come e più dell’acqua distribuita dalla rete.

Uno dei punti dolenti, ad esempio, è che alcuni utenti hanno ancora in casa stufe a gasolio che utilizzano nei periodi di basso costo del combustibile, abbassando così però la richiesta di calore dalla rete e, quindi, alzando il costo dell’energia termica da teleriscaldamento. La soluzione, in questo caso, è stata quella di stabilire una quantità minima di calore da acquistare per ogni utenza, obbligo dal quale possono essere esentati solo gli abitanti di edifici a basso consumo energetico.

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