Un 2010 da record per il solare degli States

L'economia Usa è ancora rallentata, ma il solare, sia fotovoltaico che termico va veloce. Il giro d'affari del settore è quasi raddoppiato, anche se altri paesi, come Italia e Germania, hanno fatto meglio erodendo la quota statunitense. Numeri ancora più alti si attendono per il 2011, mentre sul 2012 pesa l'incognita incentivi.

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Negli Usa ancora acciaccati dalla crisi, l’economia dell’energia solare è invece più in salute che mai e nel 2010 ha avuto una crescita da record. Mentre il Pil del Paese è cresciuto solo del 2,8% il giro d’affari dell’industria nazionale del fotovoltaico, del solare termodinamico e del solare termico è cresciuto del 67%, passando dai 3,6 miliardi di dollari del 2009 ai 6 del 2010. Per il fotovoltaico sono stati installati 878 MW contro i 455 del 2009; gli impianti di solare termico inaugurati sono stati invece 65mila e sono entrati in funzione anche 78 MW di solare termodinamico. Sono i dati diffusi dall’ultimo rapporto dell’associazione delle industrie solari statunitensi (Solar Energy Industries Association -SEIA), realizzato assieme a GTM Research (vedi sintesi in allegato).

Numeri senza precedenti anche se, va detto, la crescita negli Usa nel 2010 è stata  inferiore a quella di altri mercati, come il nostro e quello tedesco. Nel mondo, infatti, il fotovoltaico nell’anno conclusosi è cresciuto del 130% con circa 17 GW di nuove installazioni, con una quota di mercato degli Usa scesa dal 6,5% del 2009 al 5% (nel grafico in basso il confronto tra installato annuale e quota nel mercato mondiale). Diversamente, prevede il rapporto, andranno le cose nel 2011 quando i volumi di installazioni Usa raddoppieranno, mentre il resto del mondo rallenterà. Nel 2012 invece per il solare americano la situazione sarà più difficile, visto che potrebbero terminare incentivi importanti come quelli previsti dal programma Treasury Cash Grant.

Il boom del fotovoltaico del 2010, spiega il report, è stato spinto da un marcato calo dei prezzi dei moduli, scesi in media del 20,5% dall’anno precedente. Prezzi che peraltro restano molto diversi da Stato a Stato: per il residenziale sono sotto i 5 dollari per watt in Stati come la California, il più grande mercato solare della federazione, mentre in altri oltrepassano gli 8 $/W.
Anche se la California resta il leader del solare Usa (259 MW nel solo 2010), va fatto notare che il predominio dello Stato dell’Ovest non è più così schiacciante. Nel 2010 infatti ben 16 Stati hanno installato più di 10 MW con exploit come quella del New Jersey, passato da 57 a 167 MW o del Nevada che nel 2009 eveva installato solo 3 MW e nel 2010 invece sono stati 61.

In totale gli Stati Uniti a fine anno hanno raggiunto i 2,1 GW di installato totale per il solo fotovoltaico, 2,6 GW se si contano anche i 507 MW delle 17 centrali a solare termodinamico, la più grande delle quali (il Martin Next Generation Solar Energy, Center 75MW) è entrata in funzione proprio nel 2010. In totale gli impianti fotovoltaici connessi alla rete negli Usa sono oltre 152mila, 52.600 dei quali allacciati nel 2010.

Nell’anno concluso a triplicare in particolare è stata la potenza in progetti di grande scala fatti dalle utility ma una grossa crescita c’è stata anche nel residenziale. Si diversifica così  la composizione del mercato: se in Italia e Spagna, spiega il report, la domanda è sempre stata trainata soprattutto dai grandi impianti e in Germania dai piccoli, il mercato Usa storicamente si è infatti sempre caratterizzato da una quota predominante di impianti di medie dimensioni legati al settore non residenziale.

Assieme all’installato cresce anche la filiera produttiva, guidata dall’aumento della domanda interna ed estera. La produzione di wafer è salita del 97% rispetto al 2009, quella di celle FV dell’81% e quella di moduli del 62%, mentre la capacità produttiva è cresciuta rispettivamente dell’82% per i wafer, arrivando a 1.018 MW, del 32% per le celle, arrivando a 1.657 MW e del 20% per i moduli (1.684 MW).

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