Il denaro per la ricerca nei settori low carbon

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A Madrid si è parlato del SET Plan europeo, il piano per la strategia energetica. Una panoramica sulle iniziative di ricerca e sviluppo che prevedono investimenti, circa  65 mld in 10 anni, che vanno dal solare al nucleare di quarta generazione, passando per eolico, biocarburanti, cattura della CO2, efficienza energetica, smart grid e idrogeno.

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Gli investimenti nella ricerca che serviranno per spingere il sistema energetico europee verso gli obiettivi 2020 e verso un futuro a più basso contenuto di carbonio ammontano a decine di miliardi di euro (62-65 mld di euro): nel solare, biocarburanti, eolico, reti intelligenti, ma anche idrogeno, nucleare e cattura della CO2. Se ne è parlato nei giorni scorsi scorso alla SET Plan Conference, la conferenza sul piano strategico europeo per l’energia (SET Plan) tenutasi giovedì e venerdì a Madrid. Un incontro durante il quale si è fatto il punto sui vari programmi per spingere il sistema energetico nella direzione della riduzione delle emissioni di gas serra.

Per il solare ad esempio la Solar Europe Industry Initiative prevede investimenti per 16 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Soldi che serviranno per finanziare ricerca e sviluppo, ad esempio facendo partire progetti pilota per la produzione di moduli fotovoltaici a costi sempre minori, sviluppando nuove tecnologie per l’integrazione nell’edilizia e per il solare a concentrazione.

Per arrivare a soddisfare nel 2020 il 12% del fabbisogno elettrico europeo con il sole – ha sottolineato a Madrid la European Photovoltaic Industry Association (Epia) – già nei prossimi 3 anni serviranno 1,2 miliardi di euro per finanziare ricerca e sviluppo nel fotovoltaico, il 60% dei quali sarà a carico dell’industria fotovoltaica.

C’è poi l’iniziativa per l’eolico: l’European Wind Initiative (pdf), un programma di ricerca e sviluppo da 6 miliardi di euro in 10 anni. Obiettivo, come ricorda l’European Wind Energy Association (EWEA) per far coprire dall’energia dal vento il 20% del fabbisogno elettrico entro il 2020, il 33% al 2030 e il 50% al 2050. Importantissima poi per il futuro delle rinnovabili “discontinue” come solare ed eolico, l’iniziativa per sviluppare una rete intelligente, European Electricity Grid Initiative: 2 sono i miliardi previsti dal SET Plan per la ricerca in questo settore (Qualenergia.it, Verso la smart grid europea).

Alla ricerca su idrogeno e celle a combustibile – la Fuel Cells and Hydrogen (FCH) Joint Technology Initiative – invece, fino al 2013, andrà un budget di un miliardo di euro, metà a carico dell’Unione Europea e metà a carico dell’industria.

Per rendere più sostenibili i biocarburanti – mettendo in piedi una trentina di progetti pilota che portino a ridurre del 60% l’impronta dei biofuel in termini di gas serra  – ci saranno investimenti per 9 miliardi di euro attraverso la European Industrial Bioenergy Initiative.

Non è ancora quantificato invece l’investimento da destinare al programma per l‘efficienza energetica nei contesti urbani, la Smart Cities Initiative. Comprende progetti in trasporti, infrastrutture energetiche ed efficientamento del patrimonio edilizio e si stima costerà dai 10 ai 12 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.

C’è poi anche la ricerca sul nucleare di quarta generazione nei piani energetici dell’Europa: la Sustainable Nuclear Initiative che prevede dai 7 ai 10 miliardi di euro per studiare centrali che superino i problemi che hanno quelle attuali. Anche sulla ricerca per la cattura della CO2 infine si punta molto: 12 i progetti pilota da realizzare fino al 2015 e circa 13 i miliardi di euro di investimenti previsti in dieci anni nell’ambito della European CO2 Capture, Transport and Storage Initiative.

 
Secondo noi c’è ancora una quota importante di investimenti in ricerca e sviluppo nelle energie convenzionali se messa in relazione alle nuove, ed emergenti, fonti rinnovabili. Vedremo se nei prossimi anni si avrà più coraggio nel spingere gli investimenti in quelle tecnologie che ci potranno far uscire definitivamente dal business as usual dell’energia.
 
 
 
 
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