Rinnovabili ed efficienza nel Piano energetico regionale sardo

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La Giunta regionale della Sardegna vuole adottare un Piano energetico regionale al 2030 che punti su efficienza energetica, rinnovabili, smart grid e generazione distribuita. Nel Piano è prevista anche la collaborazione tra ricerca e imprese. Presto online il documento per la consultazione pubblica.

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Ridurre il livello di emissioni di CO2 del 40% rispetto al 1990, privilegiare lo sviluppo di fonti rinnovabili, rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli immobili pubblici regionali, portare il gas naturale in Sardegna grazie al metano liquido: sono questi i punti più essenziali delle Linee di Indirizzo del PEARS – il Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna – adottato dalla Giunta su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.

Il Piano, che prima dell’approvazione definitiva sarà sottoposto al dibattito pubblico per 15 giorni sull’apposito sito della Regione (vedi link), contiene le scelte strategiche e gli orientamenti in tema di energia che la Regione intende perseguire con un orizzonte almeno fino al 2030.

Tra i ‘pilastri’ del Piano troviamo lo sviluppo delle energie rinnovabili per la produzione destinata al consumo elettrico, termico e dei trasporti. La regione si pone anche un obiettivo su generazione distribuita e autoconsumo: fissare al 50% il limite inferiore di autoconsumo per la pianificazione di nuove infrastrutture.

La Giunta sarda propone inoltre una strategia di efficientamento che vede al centro l’implementazione delle smart grid per la gestione integrata e intelligente dei sistemi energetici.

La Regione, infine, intende promuovere alcune attività di integrazione tra ricerca, imprese del settore energetico e piccole e medie aziende con l’obiettivo di contribuire a realizzare un modello energetico che sia fondato sulla qualità e crei nuova occupazione.

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