Un terzo dei consumi energetici italiani va ai trasporti

Il Rapporto statistico del GSE mostra componenti e dinamiche dei consumi energetici nei trasporti in Italia al 2021, con un approfondimento sulla transizione energetica del settore e sui target al 2020 e 2030. Ma oggi oltre il 90% è ancora legato ai prodotti petroliferi.

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I consumi di energia nel settore dei trasporti in Italia sono stimati in quasi 37 Mtep, cioè quasi un terzo (32%) dei consumi energetici complessivi del Paese e riguardano principalmente il trasporto stradale.

È quanto emerge dal Rapporto “Energia nel settore Trasporti 2005-2021” (allegato in basso) elaborato e pubblicato nei giorni scorsi dal Gestore Servizi Energetici (GSE). Sulla base di dati statistici e di monitoraggio armonizzati a livello europeo, il rapporto ricostruisce componenti e dinamiche negli anni più recenti dei consumi energetici nel settore dei trasporti in Italia.

Il rapporto indica che rispetto al 2020 – anno fortemente condizionato dagli effetti della pandemia – nel 2021 c’è stato un incremento dei consumi di energia nel settore dei trasporti di circa 6,4 Mtep, +21%.

Consumi finali per prodotti

Il principale contributo ai consumi finali nei settori del trasporto del Paese è fornito dai prodotti petroliferi (90,5% sul totale), in particolare dal diesel/gasolio (59,8%) utilizzato in misura quasi tripla rispetto alla benzina (20%).

Le fonti rinnovabili hanno un peso del 4,7% (3,8% i biocarburanti, 0,9% elettricità da FER); sono poco inferiori i consumi di gas naturale (3,1%) e di energia elettrica prodotta da fonti fossili (1,7%).

Interessante notare che dal 2005 al 2021 i consumi finali di energia nel settore dei trasporti hanno visto una diminuzione dei prodotti prodotti petroliferi del 23% (vedi tabella), anche se si mantegono piuttosto stabili negli ultimi 5 anni. Crescono gas naturale, biocarburanti liquidi, elettricità, ma il loro peso, come detto, è ancora marginale.

Nel grafico si vede come sono variati i consumi dei diversi prodotti al 2021, fatto 100 nel 2005.

Consumi energetici per tipo di trasporto

Come si può notare dal grafico sotto, la maggior parte dei consumi energetici si concentra nel trasporto stradale (88,6% del totale nel 2020). Segue l’aviazione internazionale (4,9%) e la navigazione interna (1,8%), entrambe ancora dipendenti esclusivamente da fonti energetiche convenzionali, e i trasporti ferroviari (1,5%).

Le altre voci si attestano al 2,1% e tra queste figurano le condotte (pipelines: gasdotti, oleodotti), generalmente attribuite, in ambito statistico, al settore Trasporti.

Biocarburanti, elettricità e idrogeno

Secondo le analisi del Gse, nel 2021 in Italia sono stati consumati circa 1,7 milioni di tonnellate di biocarburanti, principalmente biodiesel (91%) che rispetto all’anno precedente ha registrato un incremento del 15% circa.

Anche grazie a politiche di supporto all’acquisto di veicoli elettrici, sempre nel 2021 risultano circolanti in Italia un totale di 260mila unità, soprattutto auto elettriche BEV (45%) e ibride plug-in PHEV (44%).

Negli ultimi 5 anni i consumi di energia elettrica di questi mezzi (soprattutto auto) sono più che quintuplicati raggiungendo, nel 2021, il valore di oltre 38 ktep. Nonostante lo scarso peso di filobus e autobus elettrici in termini di numerosità sul totale (0,5%), i consumi associati a questa categoria, con elevate percorrenze medie annuali, coprono nel 2021 il 17% dei consumi complessivi di energia elettrica su strada.

Riguardo ai consumi di energia da idrogeno, il rapporto fa un excursus delle principali strategie nazionali e dei progetti in fase di sviluppo, come il progetto europeo PROMETEO di ENEA e la piattaforma Hydrogen Joint Research Platform, creata dalla Fondazione Politecnico di Milano.

Monitoraggio dei target UE per il settore Trasporti

Il capitolo conclusivo del documento è dedicato ai risultati di monitoraggio dell’obiettivo europeo relativo alla quota di rinnovabili nel settore dei trasporti: nel 2020 la quota dei consumi finali lordi complessivi di energia nel settore Trasporti coperta da FER è pari al 10,7%; dato in crescita rispetto al 2019 e stimato per il 2021 intorno all’11%.

Secondo lo studio, in Italia il contributo principale a questa crescita è stato dato dai biocarburanti double counting; questi sono ottenuti a partire da rifiuti, residui, materie cellulosiche di origine non alimentare e materie ligneo-cellulosiche, per i quali si considera un contenuto energetico doppio, sia ai fini del calcolo dell’obiettivo stabilito dalla Direttiva per il settore Trasporti, sia ai fini degli obblighi di immissione in consumo per i fornitori di benzina e gasolio.

La Direttiva 2018/2001 (RED II) nell’ambito del pacchetto di misure chiamato Clean Energy for all Europeans Package, individua per il settore dei trasporti un obiettivo minimo al 2030 – espresso in termini di quota minima dei consumi coperta da fonti rinnovabili – pari al 14%.

L’Italia nel 2019 ha presentato alla Commissione europea il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che stabilisce una quota di rinnovabili settoriale del 22%. Il rapporto segnala che il PNIEC venne redatto prima che fossero definite le regole contabili di dettaglio dei target (regole ancora in fase di definizione presso Eurostat).

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