La generazione da fotovoltaico in Italia entro il 2030, dovrà passare dagli attuali 24 TWh annuali a 75 TWh per poter coprire circa il 25% della domanda totale di energia elettrica del Paese e una parte rilevante del nuovo installato riguarderà il FV integrato in architettura.
Per monitorare il raggiungimento di questa crescita di un fattore 3 è stato è nato un tavolo di lavoro di cui fanno parte Enel Green Power, CNR ed Eurac Research.
Il team di esperti si è riunito ieri, 16 dicembre, presso il NOI Techpark di Bolzano, sede nella quale Eurac Research ha chiamato a raccolta per la prima volta in Italia tutti gli attori coinvolti nella filiera del fotovoltaico architettonicamente integrato (BIPV). All’incontro hanno preso parte organizzazioni e aziende che coprono l’intera catena del valore del settore.
Il FV intergato avrà un ruolo importante nel nuovo modo di concepire l’edificio, non più come una semplice unità indipendente che ricava energia dalla rete, ma come una componente che consuma, produce, immagazzina e fornisce energia all’interno di un sistema energetico più ampio.
I temi affrontati quindi hanno toccato lo sviluppo delle tecnologie, le normative, l’integrazione nel sistema energetico e le buone pratiche di integrazione architettonica.
Tra i compiti all’interno del tavolo nazionale di lavoro sul fotovoltaico – nato nella cornice del progetto Horizon 2020 PV Impact – gli esperti di Eurac Research in particolare raccoglieranno i dati sulla spesa pubblica e privata in Italia, sul tipo di progetti finanziati e sulle prestazioni complessive della tecnologia fotovoltaica.
“In questo modo, potremmo fare previsioni per le spese future effettuate in base a vari scenari. Andremo poi a verificare se i miglioramenti nelle prestazioni della tecnologia sono al passo con le aspettative”, spiega David Moser, coordinatore del gruppo sistemi fotovoltaici dell’Istituto per le Energie Rinnovabili di Eurac Research.
“Nell’ambito del progetto forniremo raccomandazioni alle autorità di finanziamento europee e dei vari Stati membri, come l’Italia, su come possono fare la loro parte nel riportare l’industria fotovoltaica europea ai vertici”, ha aggiunto Moser.
Un’altra parte del lavoro sarà dedicata all’organizzazione di incontri tecnico-strategici fra imprese e laboratori pubblici e privati impegnati in attività di ricerca e innovazione così da facilitare lo sviluppo di nuovi prodotti e processi industriali nel settore fotovoltaico.
“L’idea – conclude Moser – è quella di far convergere imprese, enti di ricerca, università e investitori verso iniziative industriali che guardino sia agli obiettivi italiani che a quelli europei per contrastare i cambiamenti climatici”.