Terzo bando Pnrr, misure del dl Energia: le novità 2024 per il biometano

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Le prospettive per biogas e biometano in Italia discusse a Fieragricola a Verona nell'ambito dell'evento del Consorzio Italiano Biogas.

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Il terzo bando Pnrr per il biometano che sta attirando “molta attenzione” tra gli operatori grazie alle nuove tariffe aggiornate all’inflazione e le misure previste dal dl Energia per aumentare il contributo alla flessibilità della rete elettrica, da parte degli impianti alimentati con bioliquidi sostenibili.

Sono tra le principali novità per il 2024 che toccano il settore delle bioenergie, di cui si è parlato a Fieragricola in corso a Verona, all’evento“Biogas e biometano per le aziende agricole: quali prospettive” organizzato dal Consorzio Italiano Biogas (Cib).

Nel 2024 si entra nel vivo dei bandi Pnrr per lo sviluppo del biometano in Italia, evidenzia una nota del Cib.

La terza procedura, di cui è in corso il bando dopo i risultati ampiamente inferiori alle attese delle prime due gare, “sta attirando molta attenzione tra gli operatori del settore grazie alle recenti riforme che hanno aggiornato le tariffe incentivanti tenendo conto dell’inflazione degli ultimi mesi che ha colpito il sistema produttivo e anche il settore primario”.

Si potranno inviare le richieste di partecipazione al Gse fino al 20 febbraio.

Il nuovo bando assegnerà un contingente di capacità produttiva pari a circa 131.893 Smc/h, comprensivo della quota di capacità non assegnata con la seconda procedura e della quota oggetto di rinunce, pervenute per i progetti ammessi in posizione utile nelle precedenti graduatorie (qui i risultati del secondo bando).

Più recentemente, si osserva, “anche il decreto Energia ha segnato un punto importante per lo sviluppo del settore, attraverso un pacchetto di misure volto a garantire la piena operatività degli impianti per la produzione di biometano in esercizio o in corso di realizzazione”.

Difatti, gli articoli 5 e 5-bis del dl 181/2023 come modificato alla Camera – il testo poi è stato approvato anche al Senato ieri, mercoledì 31 gennaio – prevedono, rispettivamente, novità per gli incentivi agli impianti a bioliquidi e per i Cic (Certificati di Immissione al Consumo) e per i ritardi nella conclusione dei lavori degli impianti incentivati che producono biometano, ai sensi del decreto 2018.

Il Cib poi ricorda che l’Italia oggi produce circa 2 miliardi e mezzo di metri cubi di biogas, destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica, con una quota minoritaria, pari a circa 420 milioni di Smc, immessa in consumo come biometano nel settore dei trasporti.

Le stime però “vedono una crescita importante al 2030: oltre 6 miliardi di mc di biometano prodotto, in linea con le traiettorie riviste anche nel Pniec presentato a Bruxelles”.

A questo “si aggiungono le prospettive future legate al biogas agricolo, un patrimonio per le comunità locali che potrebbe raggiungere una produzione pari a 3.200 GWh/anno al 2030, contribuendo al processo di decarbonizzazione, all’economia circolare e allo sviluppo di elettricità rinnovabile”.

Secondo Piero Gattoni, presidente del Cib, “sarà importante proseguire con forza il lavoro già avviato in questi mesi per raggiungere importanti obiettivi: continuare a incentivare una piena partecipazione ai bandi biometano per la transizione ecologica del settore e al contempo consentire la piena prosecuzione degli impianti biogas che non potranno convertire a biometano”.

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