Superbonus, 8 milioni di famiglie intenzionate a riqualificare

Sette famiglie su dieci temono i costi degli interventi di efficientamento energetico e chiedono una nuova misura incentivante. L'indagine Ppan, Nomisma e Gabetti Lab su amministratori di condominio, costruttori e famiglie.

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In attesa di conoscere le sorti degli emendamenti in commissione Bilancio presentati da Forza Italia e dal Movimento 5 Stelle per chiedere la proroga delle aliquote al 110% e al 90% per il Superbonus nei casi di condomìni con i lavori già avviati e oltre una certa soglia di completamento, quasi 8 milioni di famiglie si dicono intenzionate a riqualificare le proprie abitazioni a fronte di una misura “riconfigurata” con aliquote commisurate secondo differenti criteri.

È quanto emerge da un’indagine coordinata da Ppan come content creator, Nomisma e Gabetti Lab, che ha coinvolto attori della filiera, amministratori di condominio e operatori della finanza.

Tra le richieste prioritarie è emersa la necessità di un “piano strategico degli investimenti con modularità temporale a non meno di 3-5 anni”, l’adozione di un “meccanismo redistributivo” dell’aliquota, l’introduzione di strumenti di tipo ESCo sul privato ed EPC sul pubblico e la reintroduzione della cessione del credito.

Sette famiglie su 10 dichiarano di conoscere la direttiva Case green e la metà percepisce una certa preoccupazione rispetto agli effetti che potrebbe avere sulla comunità, con particolare riguardo ai costi da sostenere per l’adeguamento energetico.

Una su due ritiene che la propria abitazione necessiterebbe di interventi di manutenzione straordinaria, che nella metà dei casi finora non sono stati condotti per via dei costi elevati. Infine, 7,9 milioni di famiglie esprimono la propria intenzione a riqualificazione, a fronte di un Superbonus “riconfigurato”.

Dall’indagine rivolta al network Gabetti Lab condotta su interlocutori che gestiscono 5mila condomìni, il 90% degli amministratori ha dichiarato di aver avuto esperienza col Superbonus 110%, mentre il 67% ha denunciato casi di cantieri bloccati, la metà delle volte anche per problemi connessi alla cessione del credito.

Un intervistato su due inoltre non ha espresso fiducia verso la possibilità che queste criticità vengano risolte. Per quanto riguarda il punto di vista di imprese, studi professionali, general contractor e attori del mondo delle costruzioni, l’esperienza del Superbonus ha fatto registrare un’incidenza sul fatturato complessivo che in un terzo dei casi supera la soglia del 50% negli ultimi 3 anni.

A fronte di questo quadro di riferimento, secondo l’indagine si intravedono alcune condizioni imprescindibili per una strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio credibile e compatibile con le esigenze di finanza pubblica.

Ci vorrà uno sforzo di riqualificazione di 1,8 milioni di immobili in 10 anni, un target non semplice da raggiungere, visto che con questa ondata senza precedenti di riqualificazione è stato efficientato meno del 4% del parco residenziale italiano.

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