Secondo una recente analisi dell’International Energy Agency, entro il 2030 la quota di mercato costituita dai pannelli bifacciali raggiungerà oltre il 30%.
Numeri importanti, che dimostrano il carattere fortemente innovativo dell’intero settore fotovoltaico. Un’evoluzione tecnologica di questo tipo richiede però un adeguamento dell’intero impianto, a partire dalle strutture di supporto.
Per una resa superiore fino al 25%
Nel giro di dieci anni il rendimento dei pannelli è cresciuto costantemente, fino a toccare valori che oggi fanno del fotovoltaico uno dei protagonisti principali della transizione energetica.
Parallelamente all’incremento dell’efficienza, la ricerca si è focalizzata anche sulla possibilità di sfruttare la luce riflessa, ossia quella che “rimbalzando” sulla superficie arriva alla parte posteriore del modulo solare: i pannelli bifacciali puntano a sfruttare anche questa porzione di luce, garantendo un incremento produttivo che può oscillare, a seconda delle condizioni specifiche, fra il 10 e il 25% in più rispetto a un modulo tradizionale.
Un incremento significativo, soprattutto tenendo conto che la differenza di costo tra un modulo bifacciale e uno monofacciale è sempre più ridotta.
Ma quali sono i fattori principali che influiscono sul rendimento di un pannello fotovoltaico bifacciale? Sun Ballast propone delle soluzioni.
L’albedo e il potere riflettente
Una delle parole chiave è Albedo: con questo termine ci si riferisce al potere riflettente di una determinata superficie, cioè alla frazione di luce solare che viene riflessa in tutte le direzioni.
Se un fattore di Albedo pari a 1 indica che tutta la luce incidente viene riflessa, un fattore 0 segnala invece che la radiazione luminosa è completamente assorbita dalla superficie di contatto, e che quindi non vi è alcuna luce riflessa.
Il fattore di Albedo dipende dalle numerose caratteristiche della superficie, come il colore, la forma o l’angolo di radiazione: per esempio, il valore risulta massimo – 0,9 circa – sulla neve fresca, scende a 0,4 sulla sabbia e a 0,25 su un prato erboso.
Quindi, il valore dell’Albedo della superficie influisce direttamente sulla resa dei moduli bifacciali, il cui incremento produttivo si basa proprio sulla possibilità di sfruttare anche la porzione di luce riflessa.
Oltre a questo importante fattore, è però essenziale che la struttura su cui viene montato il pannello consenta alla luce riflessa di raggiungere la parte posteriore del modulo, evitando il più possibile gli ombreggiamenti generati dal sistema di supporto.
Per il pannello bifacciale servono strutture adatte e di qualità
Pensate per garantire la massima efficienza anche agli impianti fotovoltaici più moderni, le strutture di supporto Sun Ballast sono la soluzione ideale anche per i pannelli bifacciali installati su superfici piane.
Pur garantendo la massima resistenza ai carichi di vento e neve, la superficie di contatto fra il pannello e la zavorra è infatti decisamente contenuta, lo spazio tra le file è facilmente modulabile, e il lato posteriore del modulo FV risulta completamente libero da ingombri.
L’assenza di ombreggiamenti generati dalle strutture è un requisito fondamentale per i sistemi di supporto dedicati ai moduli bifacciali.
Il sistema selezionato può influire sensibilmente sulla resa finale dell’impianto e sui tempi di ritorno dell’investimento, ed è dunque essenziale valutarne con attenzione tutte le caratteristiche.
Parte dei vantaggi delle strutture Sun Ballast deriva proprio dall’ampia gamma di altezze e inclinazioni disponibili – fino a 30° – ed è fondamentale valutare la soluzione migliore per garantire il massimo rendimento dei moduli.
Per questo motivo l’Ufficio tecnico Sun Ballast offre un supporto costante, gratuito e professionale in tutte le fasi di realizzazione, fornendo suggerimenti utili a selezionare il sistema di supporto più adatto alla copertura, all’orientamento e alla tipologia di pannelli installati, soprattutto quando si tratta di pannelli fotovoltaici bifacciali.