Le rinnovabili e il loro necessario contributo al mix energetico italiano

Un quadro della situazione delle rinnovabili in Italia di Fabio Zanellini e Nicola Armaroli nel convegno promosso da Federmanager del 21 aprile.

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A che punto siamo con le rinnovabili e quale contributo devono dare al mix energetico italiano.

Questi i temi trattati in particolare in due interventi del convegno promosso da Federmanager e dagli Ordini degli Ingegneri di Bologna, Ferrara e Ravenna, dal titolo “Energie rinnovabili tra fabbisogno, transizione energetica e competitività industriale”, che si è svolto online il  21 aprile.

I due interventi sono quelli di Fabio Zanellini, responsabile affari normativi e regolatori di Falck Renewables – Next Solutions e di Nicola Armaroli, dirigente del CNR e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze, e autore del libro “Emergenza energia. Non abbiamo più tempo”.

Zanellini (video – durata 12′) ha inquadrato la situazione nell’attuale scenario geopolitico, spiegando che la diffusione delle fonti rinnovabili può essere un’opportunità per il Paese di contribuire al raggiungimento dell’indipendenza energetica attraverso la disponibilità di fonti energetiche sostenibili con un valore economico stabile. “Un tema la cui importanza è drammaticamente sotto i nostri occhi in questi giorni” ha detto.

Per Zanellini l’evoluzione normativa e regolatoria sta supportando la transizione energetica, in particolare nell’avvicinamento tra produzione da fonti rinnovabili e consumo, attraverso per esempio le nuove forme di condivisione dell’energia. Ora – ha spiegato – serve imprimere una svolta decisa nelle procedure autorizzative, soprattutto per impianti utility scale e, allo stesso tempo, lavorare ad una riforma del mercato elettrico in grado di valorizzare in maniera trasparente le soluzioni di produzione rinnovabile ed accumulo diffuse e coordinate col consumo, senza discriminarle.

Secondo Armaroli (video – durata 8′) è realistico puntare con decisione sulle rinnovabili per modificare il mix energetico italiano e ridurre così anche la dipendenza dal gas russo. “La realizzazione – ha detto – non è a breve termine, ma sono convinto che con un sistema autorizzatorio adeguato le rinnovabili siano l’opzione vincente. Le uniche risorse energetiche abbondanti di cui disponiamo in Italia e in Europa sono i flussi di luce solare, vento, acqua, calore del sottosuolo e biomasse.”

Per il ricercatore e divulgatore le tecnologie più pronte e competitive sono quelle elettriche, in particolare fotovoltaico ed eolico. Considerate le caratteristiche italiane di insolazione e tutela del paesaggio, il fotovoltaico è quello con maggiori margini di sviluppo. Da non sottovalutare nemmeno il contributo del biometano prodotto dal biogas: l’Italia può produrne almeno 3 miliardi di metri cubi l’anno e qualcuno sostiene si possa arrivare a oltre 8. “Considerato che il consumo attuale di gas naturale è di circa 70, può darci una mano a uscire dalla dipendenza dal gas importato”.

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