Net Zero Industry Act, la commissione Itre include il nucleare

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La commissione Industria del Parlamento europeo ha votato la proposta allargando l'elenco delle tecnologie da favorire. Il testo.

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Un elenco più ampio e completo di tecnologie da coprire, da aggiornare periodicamente e che include le tecnologie di fissione e fusione nucleare, i carburanti sostenibili per l’aviazione e altre soluzioni.

Questa la novità principale apportata al Net Zero Industry Act dalla commissione Itre del Parlamento europeo, che ha votato sul testo emendato mercoledì 25 ottobre, con 43 voti favorevoli, 12 contrari e 3 astensioni.

Ora la proposta della Commissione europea per l’industria low-carbon andrà al voto dell’assemblea plenaria nella sessione 20-23 novembre a Strasburgo, dopo di che inizieranno i negoziati del trilogo per arrivare alla stesura finale.

Il Net-Zero Industry Act, ricordiamo, fissa l’obiettivo per l’Europa di produrre in casa il 40% delle tecnologie a zero emissioni incluse nei piani nazionali per l’energia e il clima e a questo la proposta della commissione Itre ha aggiunto l’ambizione di catturare il 25% del valore del mercato globale per queste tecnologie.

Nei loro emendamenti, i deputati hanno ampliato la portata del progetto di legge per comprendere l’intera catena di approvvigionamento, compresi componenti, materiali e macchinari, oltre ad estendere l’elenco delle tecnologie.

Si mira inoltre a semplificare il processo di autorizzazione, fissando una tempistica compresa tra 9 e 12 mesi per i progetti “regolari” e tra 6 e 9 mesi per i progetti “strategici”. Si propone poi la creazione delle “Net-Zero Industry Valleys”, accelerando il permitting e delegando parte della raccolta di prove di valutazione ambientale agli Stati membri.

Il NZIA votato alla commissione Itre destinerebbe ai progetti finanziamenti dalle entrate nazionali dell’ETS e, per la maggior parte dei progetti strategici, attraverso la piattaforma tecnologica strategica per l’Europa (STEP), un “passo” verso un fondo sovrano europeo, affermano i deputati.

Deluso dalle modifiche della commissione Industria il WWF, secondo cui lo NZIA è stato “indebolito aprendo a troppe tecnologie e consentendo progetti nelle aree Natura 2000”.

L’associazione ambientalista teme che così “si metta a rischio l’obiettivo principale del regolamento, ovvero il raggiungimento degli obiettivi climatici 2030, e che si sprechi denaro dei contribuenti in tecnologie non comprovate”.

“Modificando il NZIA e cambiando il riferimento agli obiettivi climatici del 2030 con gli ‘obiettivi di neutralità climatica dell’Unione’, la Commissione Industria ha abbandonato l’obiettivo principale dell’intero regolamento, che è quello di promuovere le tecnologie pulite nel prossimo decennio per sostenere la decarbonizzazione dell’Ue. Invece ora sta ampliando l’elenco delle tecnologie per includere potenzialmente tecnologie non provate come la fusione nucleare che potrebbero impiegare decenni per diventare disponibili”, si spiega.

(Articolo aggiornato il 5 novembre 2023 per precisare che il target di catturare il 25% del valore del mercato globale delle tecnologie è nella proposta emendata dalla commissione Itre e non in quella della Commissione europea, come si poteva intendere nella stesura precendete).

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