In leggera crescita il mercato delle auto elettriche in Italia a novembre: nel mese sono state immatricolate 7.966 nuove vetture full electric (+55,3% rispetto al novembre 2022).
La quota di mercato di novembre è al 5,7%, contro il 4,1% registrato a ottobre (a novembre 2022 era 4,3%).
Questi alcune statistiche riportate da Motus-E, che tuttavia non esita a mettere in evidenza il notevole divario con altri mercati europei.
Intanto vediamo i dati nazionali. Nel periodo gennaio-novembre 2023 le auto elettriche registrate in Italia arrivano a 59.478, in aumento del 33,6% rispetto ai primi 11 mesi del 2022.
La quota di mercato è del 4,1%, in lieve crescita rispetto al 3,7% dello stesso periodo del 2022. Il parco circolante completamente elettrico si attesta al 30 novembre a 217.422 unità.
Passando agli altri paesi la tabella qui sotto illustra chiaramente il ritardo italiano, unico mercato dove le immatricolazioni non stanno decollando, sottolinea Motus-E.
Nella tabella le immatricolazioni nei primi 10 mesi degli anni 2021, 2022 e 2023 in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Italia.
Per una lettura più chiara dei dati riportati nella tabella, ecco le quote di mercato delle auto elettriche nei primi 10 mesi del 2023:
- Germania: 18%
- Regno Unito: 16,4%
- Francia: 16%
- Spagna: 5,3%
- Italia: 3,9%
“Il pericolo di trasformarci in un mercato di Serie B rischia di essere sempre più concreto”, ha spiegato in una nota il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso.
Naso ha detto che i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti Governi dovranno essere rimodulati il prima possibile per agganciare la crescita dell’elettrico che si ha già nei Paesi con cui dobbiamo ambire a competere.
“Sfruttare al meglio le risorse già stanziante, anche per flotte e noleggi, sarebbe sicuramente il primo passo da compiere”, ma più in generale è indispensabile costruire un quadro incentivante stabile e chiaro per aiutare chi vuole passare alla mobilità elettrica”, ha aggiunto.
Anche il bonus per l’installazione delle infrastrutture di ricarica domestiche è stato mal gestito e hanno reso quasi proibitivo l’accesso all’incentivo.
“Purtroppo le criticità operative che abbiamo segnalato nelle scorse settimane stanno compromettendo la portata di una misura che il Governo era meritoriamente riuscito a trasformare in realtà dopo gli annunci del precedente esecutivo”, conclude Naso, auspicando su questo punto “un rapido intervento per facilitare la messa a terra il prossimo anno delle risorse già stanziate per il 2024 e per quelle relative al 2022 e al 2023 che inevitabilmente non si riusciranno a utilizzare”.