L’India rilancia sul carbone: 13,9 GW annunciati nel 2024

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Quest'anno ci sarà il più grande aumento di capacità installata in questa fonte fossile da sei anni a questa parte, nei piani del governo di Narendra Modi.

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Le preoccupazioni per la sicurezza energetica nazionale hanno portato il ministero dell’Energia indiano ad annunciare la messa in funzione, nel 2024, di nuove centrali elettriche a carbone, per una potenza complessiva di 13,9 GW.

Si tratta dell’incremento annuo più elevato da sei anni, riporta Reuters. L’aumento di capacità atteso nei prossimi mesi, sarà più di quattro volte superiore alla media degli ultimi cinque anni.

Per fare un paragone, l’India ha aggiunto 4 GW di potenza elettrica alimentata a carbone nel 2023, e già quel dato aveva segnato il record annuale dal 2019.

Con un orizzonte più ampio, il governo del primo ministro Narendra Modi ha previsto di aggiungere almeno 53,6 GW di capacità complessiva a carbone entro marzo 2032.

Per garantire il completamento di questi progetti, Nuova Delhi ha avviato una revisione di 38 impianti a carbone la cui costruzione è stata ritardata per anni, cercando di risolvere i problemi relativi soprattutto all’acquisizione dei terreni. Il governo indiano prevede che 28 di questi progetti diventino operativi entro la primavera del 2025.

In cantiere, tra le altre, ci sono un’unità da 660 MW della compagnia elettrica statale NTPC nello stato orientale del Bihar, che attende da 13 anni di essere messa in funzione, e due unità nello stato di Jharkhand che invece aspettano da cinque anni per il via libera.

Il carbone con ogni probabilità rimarrà la risorsa energetica dominante in India per parecchi anni, perché il colosso asiatico non ha mai indicato una data per uscire da questa fonte fossile. Al momento il carbone produce oltre il 70% di energia elettrica nel Paese, circa 1.290 TWh nel 2023, mentre le fonti low-carbon (rinnovabili e nucleare) si sono fermate sui 430 TWh, il 24% circa del mix di generazione.

La decisione di spingere ancora di più sul carbone, è stata giustificata dall’esecutivo con la necessità di evitare interruzioni delle forniture elettriche, dovute a un aumento record della domanda nazionale di elettricità.

Lo scorso novembre il governo indiano ha chiesto alle aziende private di aumentare gli investimenti in nuove centrali a carbone, dopo che questi avevano iniziato a diminuire a partire dal 2018.

Nonostante l’aggiunta di potenza basata sul carbone, l’India si dice comunque fiduciosa di riuscire a raggiungere il suo obiettivo di passare al 50% di capacità installata “non fossile” (quindi rinnovabili e nucleare) entro il 2030.

Ricordiamo però che il Paese non è riuscito a centrare il target dei 175 GW di capacità di energia rinnovabile entro il 2022.

Il segretario del ministero indiano per le Nuove energie e le Fonti rinnovabili, Bhupinder Singh Bhalla, ha poi affermato che il Paese raggiungerà 100 GW di capacità produttiva di pannelli fotovoltaici entro il 2026, attraverso uno schema di incentivi fiscali.

E per quanto riguarda le installazioni di impianti FV, l’obiettivo del governo indiano è arrivare a 300 GW cumulativi nel 2030.

Guardando in generale alle rinnovabili, sono previsti 250 nuovi GW nei prossimi cinque anni, con bandi annuali da 50 GW, di cui almeno 10 GW riservati all’eolico. Una forte accelerazione rispetto ai 15-16 GW installati nel 2022. Più in generale, l’India intende raggiungere 500 GW di potenza installata in energie low carbon al 2030.

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