Idrogeno verde, “competitivo al 2030” ed Europa in pole position

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Il nuovo rapporto McKinsey-Hydrogen Council conferma gli scenari di altre società di consulenza.

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L’idrogeno verde – prodotto da elettrolisi dell’acqua con elettricità 100% rinnovabile – può diventare competitivo su scala globale entro il 2030 per diversi utilizzi finali.

Un nuovo rapporto di McKinsey-Hydrogen Council conferma quanto emerso da altri due studi usciti in queste settimane, uno di Wood Mackenzie e uno di Frost & Sullivan (QualEnergia.it, L’accelerazione dell’idrogeno verde: competitivo anche prima del 2030.

E l’Europa, aggiunge McKinsey,  potrebbe fare la parte del leone in questa corsa per l’idrogeno pulito.

Come riassume la mappa sotto, tratta dal rapporto, su 228 progetti annunciati finora nei vari anelli della filiera (produzione, trasporto, stoccaggio, usi finali nelle industrie e nei trasporti), ben 126 progetti riguardano il vecchio continente, quindi il 55% del totale a livello mondiale.

Ricordiamo che la strategia Ue per l’idrogeno punta a realizzare 40 GW di elettrolizzatori tra 2020 e 2030 (oggi: meno di 100 MW).

Secondo McKinsey-Hydrogen Council, questi 228 progetti, se realizzati, comporterebbero investimenti per più di 300 miliardi di dollari in un decennio, di cui circa il 45% nel nostro continente.

Tuttavia, al momento, gli investimenti considerati “maturi” valgono un’ottantina di miliardi; per progetti maturi si intendono quelli in fase di pianificazione/sviluppo e quelli che hanno passato lo scoglio della decisione finale d’investimento (oltre ai progetti già commissionati o in costruzione).

Nello studio si spiega che nei prossimi anni sarà indispensabile un crescente supporto pubblico per far decollare il mercato dell’idrogeno verde, creando economie di scala e le infrastrutture necessarie alla produzione e distribuzione di H2.

Un punto importante riguarda la stima dei costi.

Secondo McKinsey-Hydrogen Council, infatti, i costi per produrre idrogeno da rinnovabili potrebbero scendere a 1,4-2,3 dollari per kg entro il 2030.

Ciò significa, si legge nello studio, che si potrebbe toccare la parità di costo tra idrogeno verde e idrogeno cosiddetto “grigio” (vale a dire, prodotto da fonti fossili) nel 2028 nelle regioni più favorevoli (ad esempio con maggiore disponibilità di energia rinnovabile a basso costo) e nel 2032-2034 nelle altre regioni.

In tema di costi si vedano anche le stime di IHS Markit nell’articolo Con le economie di scala l’idrogeno verde sarà competitivo entro il 2030.

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