Idrogeno nelle reti gas riconvertite? Per Acer spesso non è una buona idea

Le valutazioni dell'ente di coordinamento dei regolatori in un recente rapporto.

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Riconvertire le reti esistenti del gas per trasportare idrogeno puro sarebbe fattibile dal punto di vista tecnico (anche se ci sono diversi ostacoli da superare), ed è meno costoso rispetto a costruire condotte nuove, ma gli investimenti richiedono prudenza e un’attenta valutazione dello sviluppo del mercato.

Questa, in estrema sintesi, la valutazione dell’Acer, l’agenzia europea per il coordinamento dei regolatori dell’energia, pubblicata nel rapporto “Transporting Pure Hydrogen by Repurposing Existing Gas Infrastructure: Overview of existing studies and reflections on the conditions for repurposing”.

L’Acer evidenzia che diversi studi hanno concluso che, in base alle loro assunzioni su costi, tecnologie e consumi di idrogeno, (neretti nostri) “non c’è alcuna indicazione che una rete paneuropea su larga scala per l’idrogeno sarebbe giustificata“. Ci sono quindi visioni divergenti su ruolo e potenzialità dell’idrogeno.

Il rapporto ha esaminato dati e scenari inclusi in 24 studi sul tema, provenienti da diverse fonti: istituzioni pubbliche, industrie del gas, industrie dell’idrogeno, think-tank e istituti accademici.

Tra i maggiori problemi tecnici per la riconversione gas-idrogeno, si cita la maggiore degradazione dell’acciaio dei tubi causata dall’idrogeno, oltre alla necessità di aumentare di circa tre volte la potenza delle stazioni di compressione, rispetto alla potenza richiesta dal gas naturale.

Per convertire le reti gas a idrogeno, scrive l’Acer, devono essere soddisfatte alcune condizioni, tra cui:

  • presenza di linee parallele nei gasdotti, di cui almeno una stringa possa essere riutilizzata per l’idrogeno puro;
  • garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas ai consumatori durante la fase di conversione;
  • sviluppo del mercato dell’idrogeno nelle zone servite dal nuovo corridoio di H2.

Tuttavia, si legge nel rapporto, al momento è molto incerto se e come queste condizioni saranno raggiunte in Europa; probabilmente lo saranno solo in poche aree con determinate caratteristiche, come la presenza di grandi poli industriali che useranno H2 nei loro processi produttivi.

In sostanza, secondo l’agenzia dei regolatori Ue dell’energia, gli investimenti per la riconversione gas-idrogeno vanno pianificati con molta attenzione, considerando i differenti contesti locali e regionali, al fine di evitare il rischio di stranded asset, cioè infrastrutture transeuropee sovradimensionate rispetto alla domanda reale del mercato.

Per un approfondimento si veda anche questo articolo: Trasporto dell’idrogeno, non c’è una soluzione ideale per tutti gli scenari

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