Idrogeno e rinnovabili: le osservazioni del Coordinamento Free sulla strategia italiana

Necessario sviluppare una vera politica industriale nel settore. Le proposte.

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Puntare di più sull’idrogeno verde con almeno 6,5 GW di capacità installata in nuovi elettrolizzatori al 2030: questa la prima osservazione del Coordinamento Free sulle linee guida preliminari della strategia italiana per l’idrogeno.

Difatti, ha commentato il presidente del Coordinamento Free, Livio de Santoli, l’idrogeno verde “è un’occasione unica che non può essere mancata perché si vogliono difendere asset fossili precostituiti”.

È necessario, ha spiegato de Santoli, “definire esattamente quale tipo d’idrogeno si vuole sviluppare, per noi è quello verde, prodotto solo ed esclusivamente da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biogas. E la quantità aggiuntiva d’idrogeno rispetto alle produzioni attuali deve assolutamente essere verde, con un controllo attento sulla quantità, sulla provenienza e sulla qualità produttiva per quello blu (prodotto da idrocarburi fossili con sequestro del carbonio). E oltre a tutto ciò è necessario che la destinazione dell’idrogeno verde sia chiara e indirizzata alla decarbonizzazione dei settori più complicati da rendere sostenibili, come l’industria pesante, la mobilità pesante, le linee ferroviarie non elettrificate e il trasporto navale”.

E poi, afferma de Santoli, “nei 10 miliardi di euro previsti non troviamo gli impianti di produzione rinnovabile destinati all’idrogeno e un solo miliardo è destinato alla Ricerca e Sviluppo”.

Ciò significa, secondo il Coordinamento Free, che non si sta facendo politica industriale. Al contrario, evidenzia una nota, gli investimenti in ricerca e sviluppo devono salire almeno a tre miliardi se non si vogliono consegnare le forniture impiantistiche per l’idrogeno alle aziende estere, mentre sono necessari almeno 20 miliardi per incrementare di 15 GW la produzione elettrica da fotovoltaico e rafforzare la rete di trasmissione per portare l’elettricità ai luoghi di elettrolizzazione.

L’idrogeno, termina la nota del Coordinamento Free, può e deve essere un’occasione di sviluppo sostenibile basato sulle rinnovabili, ma è necessario che sia trattato come una vera occasione di politica industriale green in connessione alle dinamiche tracciate dall’Europa, con obiettivi precisi già per il 2024.

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