La Germania vuole ridurre al minimo possibile le tasse sull’elettricità per le industrie

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La misura fa parte del pacchetto sui prezzi energetici concordato dai partiti al governo per rilanciare la competitività delle imprese tedesche.

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La Germania vuole abbassare al minimo consentito dalla Ue le tasse sull’energia elettrica pagate dalle imprese manifatturiere, portandole a 0,05 centesimi di euro per kWh (dagli attuali 1,537 cent/kWh) nel 2024 e 2025.

È la misura principale concordata dai tre partiti al governo – socialisti, verdi, liberaldemocratici – nell’ambito del “pacchetto sui prezzi energetici”, con l’obiettivo di rilanciare la competitività delle industrie tedesche.

Il pacchetto è stato annunciato ieri, giovedì 9 novembre, dal cancelliere Olaf Scholz assieme al ministro dell’Economia Robert Habeck e al ministro delle Finanze Christian Lindner.

L’idea è prolungare l’abbassamento delle tasse anche nel 2026-2028 se la misura sarà approvata nel budget federale. Intanto, nel solo 2024, ci sarà un “sollievo” finanziario per le imprese nell’ordine dei 12 miliardi di euro, ha dichiarato Scholz.

Habeck, ricordiamo, la scorsa estate aveva proposto di fissare un prezzo elettrico calmierato per una parte dei consumi industriali, pari a 6 cent/kWh (60 euro/MWh), fino al 2030, una misura che secondo le stime sarebbe costata a Berlino circa 30 miliardi di euro.

Ma questa ipotesi si è scontrata con l’opposizione degli alleati di governo.

Ora si è trovato un accordo che, come detto, punta a ridurre al minimo possibile (0,50 euro/MWh) le tasse sull’elettricità per le industrie per due anni, con la possibilità di estenderla fino al 2028.

Tra le altre misure, che dovranno essere approvate dal Parlamento, c’è l’estensione per altri cinque anni dei sussidi statali a 350 aziende tedesche ad alto consumo di energia e maggiormente esposte alla concorrenza internazionale. Si tratta di un meccanismo per compensare parte dei costi della CO2 che gravano indirettamente sull’energia elettrica consumata; costi che i produttori di energia, soggetti al mercato Ue delle emissioni (Eu-Ets), trasferiscono ai clienti finali tramite i prezzi elettrici.

In pratica è una compensazione sui prezzi elettrici, per sgravarli dai costi indiretti della CO2.

Ci sarà anche un sostegno aggiuntivo per le 90 industrie con i più elevati consumi energetici, si legge nell’analisi del pacchetto pubblicata dal sito web tedesco Clean Energy Wire. È la proposta di prorogare per cinque anni il “Super Cap”, che limita i costi totali per lo scambio delle emissioni di CO2, a una determinata percentuale del valore aggiunto lordo dell’azienda.

La Germania, ricordiamo, ha appena concordato anche un pacchetto con oltre cento misure per tagliare la burocrazia e velocizzare le autorizzazioni ai progetti per nuove infrastrutture, tra cui quelle energetiche, con una particolare attenzione al repowering dei parchi eolici.

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