Germania e il buco da 60 miliardi per il fondo clima, da problema a opportunità

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La sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che ha dichiarato illegittimo il travaso di 60 mld € anti-Covid nel fondo per il clima, potrebbe aprire un mercato della capacità, con benefici per storage e rinnovabili?

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Non tutto il male viene per nuocere. Si potrebbero riassumere così le prospettive che si aprono in Germania dopo la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare illegittimo l’uso per l’emergenza climatica di 60 miliardi di euro, originariamente destinati dal governo federale alla lotta contro la pandemia.

L’alta corte sembra avere innescato una reazione a catena che potrebbe finire per trasformare in una grande opportunità il problema dell’improvvisa voragine di 60 miliardi di euro provocata dalla sentenza nei fondi dedicati alla transizione verde.

Questa settimana, infatti, sono emerse diverse indiscrezioni della stampa tedesca, secondo cui la cosiddetta “Kraftwerksstrategie”, cioè la strategia per le centrali elettriche, sarebbe stata temporaneamente sospesa, se non del tutto accantonata, in seguito al buco di bilancio determinato dalla decisione dalla Corte Costituzionale.

Sembrava che tale strategia dovesse essere presentata a novembre o al più tardi entro la fine dell’anno. Adesso, “l’obiettivo deve essere che la strategia nazionale sulle centrali elettriche arrivi nel primo trimestre del 2024, in modo che sia chiaro in quale direzione stiamo andando”, ha detto a Montiel Lukas Köhler, vicecapogruppo parlamentare dei liberal-democratici al governo della FDP.

Questo sviluppo è potenzialmente importante perché la strategia tedesca per le centrali elettriche prevedeva un ampliamento pari a 25 GW della capacità di generazione programmabile basata sul gas, che dovrà essere poi compatibile anche con l’idrogeno entro il 2035.

La possibilità, adesso, è che in Germania si aprano le porte a un mercato della capacità tecnologicamente neutrale, vale a dire non più basato solo sul gas.

In questo eventuale nuovo contesto potrebbero trovare più posto sia le batterie che le energie rinnovabili, come sottolineato da Lars Stephan, responsabile delle politiche e dello sviluppo del mercato di Fluence, una società partecipata da Siemens e AES, attiva nel comparto dell’accumulo e nei software per lo storage.

“Se un meccanismo di mercato della capacità per risolvere le carenze di capacità in Germania fosse il risultato della crisi di bilancio, credo che sarebbe la scelta giusta. E anche un’enorme opportunità per lo stoccaggio di energia”, ha detto Stephan in un post sui social media.

Il contesto del mercato tedesco

Va ricordato che, a differenza di altri Paesi europei, il mercato elettrico tedesco è un mercato di sola energia. Questo significa che la capacità in quanto tale non viene remunerata e che lo sviluppo di nuova capacità deve essere incentivato solo attraverso i mercati dell’energia.

Questo poteva avere un senso compiuto quando in Germania c’era una grossa presenza di centrali nucleari e a carbone, in grado di coprire sia le necessità di normale dispacciamento che di capacità di picco. Ora che gli impianti nucleari sono stati dismessi, con la prevista chiusura anche di quelli a carbone nei prossimi anni, rimarrebbero solo le centrali a gas come impianti tradizionali a fornire i servizi di capacità alla rete.

Il problema è che, attualmente, pochi sarebbero disposti a investire in nuovi impianti a gas con funzioni di peaker, utili cioè a coprire i picchi di domanda, basandosi solo sui segnali di prezzo del mercato spot, considerati fin troppo volatili.

Da qui la possibilità, o la speranza per alcuni, che i legislatori tedeschi si decidano a creare un meccanismo di prezzi di lungo termine per remunerare direttamente la capacità, come già si fa in Italia, Polonia, Belgio, Francia, Regno Unito e Irlanda, fra gli altri.

Un simile mercato della capacità potrebbe essere neutrale dal punto di vista tecnologico, basandosi sempre di più anche sullo storage elettrochimico abbinato alle rinnovabili, che fino a poco tempo fa non potevano garantire servizi di capacità.

Sarebbe anche un modo per contrastare, se non eliminare del tutto, la follia energetica e strutturale del ricorso all’idrogeno al posto del gas come combustibile, soprattutto per consumi residenziali (Idrogeno per il riscaldamento? Bocciato su tutta la linea).

Le aste per la capacità svoltesi in altri Stati membri dell’Unione mostrano che il metano continuerà a svolgere un ruolo importante nel prossimo futuro, ma soluzioni come l’accumulo, la gestione della domanda e le interconnessioni fra reti diverse sarebbero in grado di competere alla pari con il gas, conquistandosi un’importante fetta di mercato anche nei servizi di capacità.

Se questo avvenisse anche in un Paese chiave come la Germania, ne beneficerebbe l’ulteriore sviluppo e diffusione delle batterie di scala utility e degli impianti alimentati a fonti rinnovabili elettriche.

Riforma del mercato elettrico Ue

Il fatto che quest’anno, nonostante gli annunci di novembre, la strategia per le centrali elettriche non sia stata ancora presentata è in parte dovuto al fatto che non è stato possibile trovare modelli di finanziamento e di sostegno per le centrali elettriche, ha spiegato Philipp Nimmermann, segretario del Ministero federale dell’Economia e dell’Azione per il clima.

Sono in corso dei negoziati con la Commissione europea riguardanti il modo in cui la Germania può sostenere la strategia per la nuove capacità. Per finanziare l’espansione è necessaria, infatti, l’approvazione degli aiuti di Stato da parte della Commissione.

Nella riforma del mercato elettrico europeo varata la settimana scorsa, anche la remunerazione diretta per la fornitura di capacità potrebbe diventare un elemento strutturale nel nuovo assetto del mercato.

“Dobbiamo parlare anche di meccanismi di capacità per una strategia relativa alle centrali elettriche”, ha detto Köhler della FDP, riferendosi alle considerazioni sulla piattaforma del sistema elettrico a impatto climatico zero e sull’accordo di coalizione tedesco.

Considerando le condizioni quadro tedesche è assolutamente necessario concentrarsi sia sulla flessibilità che sulle capacità e “l’apertura dell’Ue ai meccanismi di capacità è un segnale positivo”, ha affermato Köhler.

Non è impossibile, insomma, che la sentenza della Corte Costituzionale tedesca si trasformi da problema in opportunità, per la Germania e per il mercato europeo delle batterie e delle rinnovabili, sempre che il governo tedesco deciderà di adottare un meccanismo della capacità simile a quello di altri Paesi europei.

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