Gas, prosegue la riduzione dei flussi dalla Russia all’Italia

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Sarà consegnato solo il 65% delle richieste avanzate oggi da Eni a Gazprom. Ridotti i flussi russi anche verso l’Austria.

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Dopo l’annuncio del taglio del 15% delle forniture arrivato ieri, la Russia prosegue nella riduzione del flusso di gas verso il nostro paese.

Eni ha infatti avuto da Gazprom “una conferma solo parziale della nomina per il giorno gas del 16 giugno relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia”, si spiega in comunicazione al mercato pubblicata sulla piattaforma del Gme.

Dal cane a sei zampe spiegano che “a fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni superiore di circa il 44% rispetto a quella avanzata ieri (incremento dovuto al recupero delle quantità non ricevute e alle normali dinamiche commerciali), Gazprom ha comunicato che sarà consegnato solo il 65% delle forniture richieste”. Di conseguenza, le quantità consegnate saranno “di poco superiori rispetto a ieri e si attesteranno a un livello assoluto di circa 32 milioni di mc/giorno”.

La mancata consegna, secondo Gazprom, dipende dai problemi alla centrale di Portovaya che alimenta il gasdotto Nord Stream 1, attraverso il quale il gruppo russo “trasporta una parte dei volumi destinati ad Eni”. Per la riduzione dei flussi alla Germania partita nei giorni scorsi, Mosca ha invece citato la mancanza di parti di ricambio per via delle sanzioni, spiegazione confermata da Siemens che le fornisce. Ma dietro la stretta dei rubinetti in molti vedono motivazioni politiche, quali aumentare il potere di ricatto russo verso l’occidente e far salire i prezzi.

L’azienda Russia intanto oggi ha annunciato una diminuzione dei flussi anche verso l’Austria. “Possiamo confermare di essere stati informati da Gazprom di una riduzione dei volumi di consegna”, ha affermato l’azienda del gas austriaca Omv in un comunicato, senza rendere nota l’entità del calo, ma aggiungendo che l’approvvigionamento dei clienti è “per il momento assicurato” e aggiungendo che, “se necessario, dato che attualmente c’è’ una domanda di gas notevolmente inferiore, questi volumi possono essere sostituiti da volumi stoccati e volumi di mercato spot”.

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