Finanza sostenibile, ecco come devono comportarsi le imprese

Pubblicato il documento Ispra con tutte le informazioni per riportare correttamente gli indicatori ambientali delle proprie attività, in base alla normativa europea.

ADV
image_pdfimage_print

Applicare il concetto di “sostenibilità” alla finanza può essere molto complesso e le aziende rischiano di riportare in modo scorretto o poco trasparente i dati e gli indicatori ambientali sulle loro attività.

Ecco allora che l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato, oggi a Roma, un documento per aiutare le imprese e gli operatori finanziari a rispettare la normativa europea sulla rendicontazione di sostenibilità, in particolare la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) n. 2022/2464, che andrà a completarsi con la direttiva CSDD (Corporate Sustainability Due Diligence).

Quest’ultima ha avuto l’ok dal Coreper a marzo (il Coreper è l’organo composto dai rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri Ue); la CSDD, ricordiamo, fissa norme e criteri sulla trasparenza e corretta divulgazione dei dati e delle informazioni da parte delle aziende sui temi legati alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Il documento dell’Ispra, spiega una nota, è una sorta di “bussola” con cui produrre “un’informazione basata su dati scientificamente validi e quindi corretta e attendibile, utile per contrastare il greenwashing e i rischi che comporta dal punto di vista ambientale e finanziario”.

Il greenwashing, in particolare, comprende diverse pratiche di informazione ambientale fuorviante e/o ingannevole, ad esempio quando si usano termini generici come “ecologico” o “a basso impatto sull’ambiente” senza però supportarli con dati scientifici misurabili e confrontabili.

Ricordiamo che a gennaio il Parlamento Ue ha approvato la direttiva che vieta proprio tali pratiche.

Il documento, precisa poi l’Ispra, è anche uno strumento utile “per analizzare in maniera autonoma i rischi fisici derivanti da frane, alluvioni ed eventi estremi”.

Intitolata “La sfida ambientale per la finanza sostenibile. Metodologie, informazioni e indicatori ambientali”, la pubblicazione riunisce 29 indicatori, selezionati sulla base delle normative europee di riferimento, necessari per determinare l’impatto ambientale delle diverse attività.

Ogni scheda-indicatore, che ha visto il coinvolgimento di più di 100 esperti dell’Istituto, contiene una descrizione analitica di come arrivare a generare l’informazione ambientale richiesta.

Sono indicate le procedure metodologiche, le modalità di computazione e le fonti informative pubbliche, in alcuni casi anche degli applicativi web da consultare per accedere all’ informazione geo-referenziata e procedere all’autovalutazione a partire dalla localizzazione geografica.

Ad esempio, nell’ambito della gestione dei rifiuti, il documento non solo indica in che modo devono essere classificati e la normativa di riferimento, ma fornisce anche gli strumenti per individuare il dato e arrivare all’informazione finale. Ancora, per l’inquinamento atmosferico sono stati elaborati dei fogli di calcolo con fattori di emissione per settori e sotto-settori tecnologici, in modo da poterle calcolare dai dati di attività (produzione e consumo).

Il testo Ispra, inoltre, fornisce l’indicazione per analizzare i rischi fisici derivanti da frane e alluvioni: attraverso un toolkit appositamente realizzato sulla piattaforma IdroGeo, l’azienda che opera in un determinato territorio può procedere a una prima autovalutazione effettuando l’indagine sul sito di interesse. Basta inserire le coordinate geografiche per rilevare la propria esposizione a rischi idraulici o franosi.

ADV
×
0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoRitorna agli abbonamenti