Filiere delle biomasse agroforestali, c’è sintonia tra Ministero Agricoltura e Aiel

CATEGORIE:

I punti di contatto tra la posizione del MIPAAFT e quella dell'associazione di settore. "Biomasse troppo sottovalutate, ma dare possono numerosi vantaggi": neutralità nel bilancio della CO2, efficienza dal punto di vista energetico e riduzione delle emissioni.

ADV
image_pdfimage_print

Cosa pensa AIEL del documento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo sul settore delle biomasse agroforestali?

Il recente documento del MIPAAFT (vedi QualEnergia.it) prendeva posizione riguardo al ruolo del settore rispetto al Piano Nazionale Energia e Clima e sulla nuova direttiva europea sulle energie rinnovabili RED II e, in suo comunicato AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, sembra condividere nel complesso i contenuti di quel testo.

L’associazione è soprattutto d’accordo con il Ministero dell’Agricoltura sul fatto che ci sia una sottovalutazione nel PNIEC dell’impiego sostenibile e razionale della biomassa di origine forestale e agroforestale, sia come materia prima per la produzione di bioprodotti sia come fonte di energia rinnovabile.

Nel documento, infatti, si legge che: “Il Piano, nel delineare lo sviluppo della strategia energia-clima al 2030, deve tener conto necessariamente delle ricadute positive di carattere ambientale (in particolare il ruolo di assorbimento della CO2 e il mantenimento dell’ ecosistema forestale), economico (in particolare per quanto riguarda il livello di occupazione) e sociale legate alla produzione di energia da biomasse agroforestali… puntando ad incrementare l’uso di biomasse mediante la trasformazione in impianti sempre più performanti. Ciò in considerazione del fatto che sul territorio è presente una enorme quantità di biomassa derivante dalla gestione forestale sostenibile e dai residui delle produzioni agricole”

Il richiamo alla gestione forestale sostenibile dei boschi italiani, ai sottoprodotti dell’industria di prima lavorazione del legno, ai cedui, da cui possono derivare notevoli quantità di prodotti utili ad alimentare la filiera delle biomasse legnose da riscaldamento e cogenerazione è un altro aspetto del documento che ne sottolinea la neutralità dal punto di vista del bilancio della CO2, l’efficienza dal punto di vista energetico e la riduzione delle emissioni, grazie alla diffusione di moderni impianti di combustione.

Aiel ritiene che il tasso di prelievo legnoso dei boschi italiani è decisamente modesto e inferiore al tasso di incremento naturale. In altre parole, la quantità di biomassa prelevata dai boschi nazionali è circa un quinto della quantità generata dalla loro crescita naturale, quindi è importante sottolineare, come fa il documento MIPAAFT, la necessità di promuovere “investimenti a lungo termine nella gestione delle foreste diretti ad aumentare, in futuro, livelli di approvvigionamento sostenibile di materie prime per il settore forestale e un loro utilizzo a cascata per fini industriali ed energetici”.

Poi l’associazione di settore condivide l’idea che vada promossa l’incentivazione di impianti che aggreghino più imprese agricole e forestali per sviluppare sistemi energetici da filiera territoriale alimentati da biomasse legnose per la produzione di calore ed energia in cogenerazione.

Il presidente di Aiel, Domenico Brugnoni, condividendo le posizioni espresse dal Ministero dell’Agricoltura, ha spiegato nel comunicato che apprezza che sia stato colto dal documento lo sforzo di innovazione tecnologica che il settore legno-energia ha prodotto nel corso degli ultimi anni per realizzare apparecchi domestici e impianti sempre più efficienti ed efficaci nella riduzione delle emissioni inquinanti.

“La promozione del turnover tecnologico attraverso il sistema incentivante del Conto Termico, la diffusione dei combustibili legnosi certificati, la diffusione di buone pratiche, sostenute dal documento, vanno esattamente nella stessa direzione della iniziativa politica di Aiel”, ha aggiunto Marino Berton di Aiel.

ADV
×