Eolico in mare, Legambiente a favore del progetto al largo di Rimini

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L’associazione vede positivamente il progetto marino da 330 MW: “più parchi eolici ‘fatti bene’ nei nostri mari e meno piattaforme estrattive”.

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“Se non si interviene con urgenza sul clima, anche le spiagge dell’Emilia Romagna rischiano di scomparire, e con esse anche l’economia turistica. Per questo occorre aprire la riflessione su tutte le tecnologie di energie rinnovabili possibili sul territorio, a cominciare dall’eolico off-shore.”

“Inoltre, in vista dell’ormai necessario programma di decommissioning delle piattaforme estrattive inattive e vista la crisi del settore Oil and Gas affiancata dalle esigenze imposte dalla crisi climatica, è quanto mai necessario progettare il futuro del settore energetico dell’Alto Adriatico, riconvertendo aziende e lavoratori.”

Con queste parole, diffuse tramite una nota stampa, Legambiente Emilia Romagna esprime il suo appoggio al progetto di eolico in mare che potrebbe essere realizzato nelle acque al largo di Rimini.

Come avevamo riportato, costituito da 59 aereogeneratori per 330 MW, l’impianto offshore verrebbe installato dai 10 ai 22 km dalla costa riminese.

Per la precisione, la richiesta presentata alle autorità competenti dagli sviluppatori è per una concessione trentennale di uno specchio acqueo all’interno di un’area marina di 114 km² nel Mar Adriatico, nel tratto antistante i comuni di Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica.

“A nostro avviso – commenta l’associazione ambientalista – la proposta di eolico offshore potrebbe essere un elemento importante per il settore energetico del territorio, oltretutto facilitato dalle caratteristiche del fondale del mar Adriatico che consente di installare gli impianti anche a distanze dalla costa considerevoli, oltre alle caratteristiche di ventosità che se è vero non essere delle più rilevanti, qualitativamente però risulta avere caratteristiche di direzionabilità quindi costanti.”

Già l’anno scorso in occasione della tappa a Rimini di Goletta Verde Legambiente aveva presentato delle proposte per la riconversione del settore estrattivo e la possibilità di sviluppo di un parco eolico da parte di alcuni attori del settore, era stata accolta positivamente si spiega (qui il dossier)

“L’emergenza climatica ci deve portare a fare i conti con la necessità di incrementare rapidamente la quota di rinnovabile per far fronte agli obiettivi europei, nazionali e regionali sul taglio delle emissioni climalteranti. Ben vengano proposte per la realizzazione di impianti rinnovabili purché si facciano tutte le necessarie considerazioni in questo caso sugli impatti relativi al paesaggio ed all’ecosistema marino anche in relazione ad impianti estrattivi presenti nelle aree limitrofe”, continua il comunicato.

A questo proposito, si avverte, Legambiente monitorerà la fase di Valutazione di Impatto Ambientale.

“Non dimentichiamoci comunque, che rispetto alle attività di estrazione di idrocarburi la pressione antropica di un parco eolico è ben differente, oltre ad avere impatti positivi sugli obiettivi climatici. Oltretutto ci contraddistinguerebbe positivamente parallelamente alle altre realtà virtuose del Nord Europa”, aggiunge la nota, concludendo con l’invito “a non costruire un fronte di contrarietà netta rispetto a questo genere di progetti, ma piuttosto una apertura a valutare con oggettività i limiti e le opzioni di miglioramento per ridurre le criticità ambientali conseguenti.”

Nella speranza, ci si augura “ di avere più parchi eolici ‘fatti bene’ nei nostri mari e meno piattaforme estrattive.”

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