Emissioni, intensità energetica, efficienza: tutti i dati sui progressi italiani

Migliorano gli indicatori, ma restano ampi margini di miglioramento per decarbonizzare alcuni settori in particolare, tra cui edifici e trasporti. Le analisi dell'Ispra.

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In Italia il consumo di energia per unità di Pil è diminuito del 16% dal 2005 al 2021, mentre le emissioni di gas serra per unità di Pil sono calate del 27,2%.

Nel periodo 2005-2021 si sono anche ridotte le emissioni per unità di energia consumata in tutti i principali settori produttivi, con un -6,6% per l’agricoltura e un -14% per l’industria.

E sul fronte delle rinnovabili, l’Italia era seconda solo alla Svezia tra i principali Paesi europei, in termini di quota di consumo interno lordo di energia green, pari al 19,4% nel 2021 contro una media Ue del 17,7%.

Sono i principali dati diffusi dall’Ispra nell’edizione 2023 del rapporto “Efficiency and decarbonization indicators in Italy and in the biggest European countries” con tutti gli indicatori energetici ed economici del nostro Paese.

Confrontando gli indicatori nazionali con quelli dei principali Paesi, si spiega, emerge che il sistema energetico italiano ha un’elevata efficienza energetica ed economica.

Ad esempio, l’intensità energetica, espressa in termini di consumo interno lordo di energia per unità di Pil, è tra le più basse a livello Ue: 91,5 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) contro 107,4 tep in media dei 27 Stati membri nel 2021.

Mentre le emissioni di gas serra nazionali, per unità di consumo interno lordo di energia, sono più elevate della media europea (2,72 tonnellate di CO2 equivalente contro 2,45 dei Paesi Ue), grazie all’apporto di una non trascurabile quota di energia nucleare ancora presente in Europa.

Si evidenzia poi che nel periodo 1995-2021, la crescita delle emissioni è stata generalmente più lenta di quella dell’economia. A giocare un ruolo fondamentale, si legge nelle analisi dell’Ispra, è stata la sostituzione di combustibili a più alto contenuto di CO2, avvenuta principalmente nel settore della produzione di energia elettrica e nell’industria.

Gli indicatori di decarbonizzazione e di intensità energetica per settore, sottolinea poi l’Ispra, mostrano che settori come il residenziale, i servizi e i trasporti hanno ampi margini di miglioramento, rispetto alle prestazioni registrate nei principali paesi europei.

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