Quanti edifici residenziali e non residenziali ci sono in Italia? Quando sono stati costruiti, in quali zone climatiche si trovano? E ancora: qual è la loro superficie complessiva? Quali sono le prestazioni energetiche del parco immobiliare?
Rispondere con precisione a queste domande è di primaria importanza per applicare correttamente gli obiettivi di due direttive europee molto complesse: la direttiva sull’efficienza energetica 2023/1791 (EED, Energy Efficiency Directive) e quella sulla prestazione energetica nell’edilizia 2024/1275 (EPBD, Energy Performance of Buildings Directive), anche nota come “case green”.
La prima è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue a settembre 2023, mentre la seconda è stata pubblicata in Gazzetta lo scorso maggio.
L’Enea ha realizzato un corposo documento che rappresenta il “punto di partenza” da cui elaborare scenari e strategie di intervento nell’edilizia, “La consistenza del parco immobiliare nazionale” (link in basso).
Gli obiettivi delle direttive
Tra gli obiettivi più importanti della direttiva EED, si ricorda nel rapporto, ciascuno Stato membro deve garantire che almeno il 3% della superficie coperta utile totale (superiore a 250 mq) degli edifici riscaldati e/o raffrescati di proprietà dei suoi enti pubblici sia ristrutturato ogni anno, per trasformarli in edifici a emissioni zero o quasi zero.
Guardando invece agli edifici residenziali e alla direttiva EPBD, gli Stati membri devono stabilire una traiettoria nazionale per la progressiva ristrutturazione del parco edilizio, espressa come diminuzione del consumo medio di energia primaria in kWh/mq anno dell’intero parco immobiliare tra il 2020 e il 2050.
I singoli Paesi devono quindi individuare il numero di edifici e unità immobiliari o superfici da ristrutturare annualmente, compreso il numero di edifici con le peggiori prestazioni.
Gli Stati membri garantiscono che, a partire dal 2020, il consumo medio di energia primaria in kWh/mq anno del parco immobiliare residenziale:
- diminuisca di almeno il 16% entro il 2030;
- diminuisca di almeno il 20-22% entro il 2035.
Sono poi previste una serie di possibili deroghe, tra cui edifici protetti o vincolati, luoghi di culto, fabbricati temporanei.
I dati più importanti sull’edilizia nazionale
Riportiamo di seguito alcune tabelle e mappe per un primo orientamento nel documento Enea.
La prima tabella sotto riassume gli edifici residenziali per epoca di costruzione, numero e superficie (al 2018). Da notare che oltre metà dei 12,4 milioni di edifici è stato costruito prima del 1977.
La mappa successiva mostra la ripartizione per zona climatica della superficie delle abitazioni (dati 2021), da cui emerge che il 46,7% si trova nella zona climatica “E”.
Con la tabella sottostante vediamo il riepilogo degli immobili di proprietà della Pubblica amministrazione.
La superficie lorda complessiva non vincolata potenzialmente oggetto di efficientamento energetico è di circa 209 milioni di mq; la superficie netta riscaldata complessiva potenzialmente oggetto di efficientamento energetico è di circa 167 milioni di mq.
L’evoluzione degli Ape
Altri dati interessanti riguardano gli Attestati di prestazione energetica (Ape) caricati sul sistema informativo nazionale degli Ape (Siape). Quelli residenziali caricati al 31 dicembre 2019 sono pari a 1.614.92144 (tabella qui sotto).
Il 74,1% degli immobili ricade nelle classi energetiche meno efficienti (E, F e G), mentre solo l’8,1% rientra in una classe superiore alla B (A1-A4). Il valore medio pesato dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile è di 197,7 kWh/mq anno.
Si osserva poi che il numero di attestati caricati sul Siape al 31 dicembre 2023 è salito a 4.611.41245.
La ripartizione per classe energetica mostra che si è ridotto il numero di Ape nelle classi energetiche più basse E, F e G (70,4%), mentre sono aumentati gli immobili certificati in classe da A1 ad A4 (11%).
Il valore medio pesato dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile è sceso a 185,4 kWh/mq anno, a confermare il miglioramento delle caratteristiche energetiche medie degli edifici.
- Rapporto Enea (pdf)