Cosa potrà fare il governo Draghi fino a settembre: avanti su emergenze e Pnrr

CATEGORIE:

Una circolare di Palazzo Chigi definisce i compiti dell'esecutivo dimissionario, oltre al disbrigo degli affari correnti.

ADV
image_pdfimage_print

Cosa potrà fare il governo Draghi dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camere, fino alla data delle prossime elezioni anticipate (fissata per il 25 settembre)?

Oltre al disbrigo degli affari correnti, potrà adottare decreti legge in casi di necessità e urgenza e andrà avanti con le attività sul fronte del Pnrr e degli accordi internazionali, come emerge dalla circolare inviata da Palazzo Chigi a ministri, viceministri e sottosegretari.

In particolare, si legge che il governo (neretti nostri) “rimane impegnato nel disbrigo degli affari correnti, nell’attuazione delle leggi e delle determinazioni già assunte dal Parlamento e nell’adozione degli atti urgenti, ivi compresi gli atti legislativi, regolamentari e amministrativi necessari per fronteggiare le emergenze nazionali, le emergenze derivanti dalla crisi internazionale e la situazione epidemiologica da Covid-19”.

In sostanza, potrebbe esserci spazio di manovra per adottare i diversi decreti attuativi del decreto legislativo 199/2021 di recepimento della direttiva Ue 2018/2001 sulle fonti rinnovabili, cosiddetta Red II. Tra questi, è di particolare importanza il provvedimento per la definizione delle aree idonee alle installazioni degli impianti Fer, oltre a una serie di misure per promuovere le varie tecnologie verdi (incentivi, comunità energetiche, autoconsumo collettivo). Nel caso delle comunità energetiche si attende comunque che Arera chiuda la “Consultazione pubblica”.

Il governo, prosegue la circolare, rimane anche impegnato “nell’attuazione legislativa, regolamentare e amministrativa del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc)” e dovrà “in ogni caso, essere assicurata la continuità dell’azione amministrativa“.

Il Consiglio dei Ministri non potrà esaminare nuovi disegni di legge, salvo quelli imposti da obblighi comunitari-internazionali, compresi quelli collegati al Pnrr e al Pnc.

Potranno comunque “essere approvati i regolamenti per i quali risulti già in stato avanzato il procedimento di adozione”.

Ci sono quindi delle aperture per chiudere i lavori sui tanti provvedimenti attuativi attesi dal settore delle rinnovabili (si veda Caduta del governo, si va verso il blocco di tanti provvedimenti sulle rinnovabili).

Vedremo se sarà così oppure, più probabilmente, se alla caduta del governo Draghi seguirà un blocco di tante iniziative.

ADV
×