Dopo la pubblicazione, a inizio maggio, di due decreti del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), relativi a risorse e criteri di assegnazione dei fondi Pnrr per realizzare le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, arrivano anche i relativi avvisi (link in basso).
Entrambi i provvedimenti sono stati approvati dal dicastero il 18 marzo 2024: il primo riguarda la realizzazione nei centri urbani di almeno 13.755 stazioni di ricarica veloci per veicoli elettrici, mentre il secondo prevede di installare sulle strade extra-urbane almeno 7.500 stazioni di ricarica super-veloci.
Le risorse disponibili sono circa 360 milioni per le strade extraurbane (il costo massimo per infrastruttura è di 121.500 euro) e 279 milioni per i centri urbani, con un costo massimo ammissibile di 65mila euro. I fondi provengono dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3, del Pnrr.
Le agevolazioni vengono concesse in forma di contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40% delle spese ammissibili.
Per le colonnine nei centri urbani, queste riguardano “l’acquisto e la messa in opera di stazioni di ricarica da almeno 90 kW di potenza”, mentre per le infrastrutture extraurbane si parla di almeno 175 kW. Entrambi gli avvisi coprono anche le spese per impianti elettrici, opere edili “strettamente necessarie”, impianti e dispositivi per il monitoraggio.
Le istanze di ammissione al beneficio devono essere presentate, pena l’irricevibilità, tramite accesso all’apposita piattaforma predisposta dal Gse dalle ore 17 del 22 luglio alle ore 22 del 7 ottobre.
Il target da conseguire al 21 dicembre 2025 è l’entrata in funzione di almeno 21.255 punti pubblici di ricarica rapida.
A chi è rivolto il bonus
“A seguito delle innovazioni introdotte nei nuovi avvisi, ampiamente condivisi con le associazioni di settore, confidiamo di ricevere un elevato numero di proposte progettuali dagli operatori che ci consentiranno di traguardare l’ambizioso target Pnrr”, dichiara in una nota il ministro Gilberto Pichetto.
Le procedure sono state semplificate rispetto allo scorso bando, che fece registrare un’adesione piuttosto bassa per quanto riguarda le superstrade: sono state ridotte le dimensioni delle aree territoriali per le quali è possibile presentare istanza, è stata definita per ogni area territoriale una dimensione minima del progetto ed è stata estesa la partecipazione anche ai raggruppamenti temporanei di imprese (Rti) costituendi.
Gli avvisi sono infatti rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione e operanti in tutti i settori, nonché a Rti in regola con gli adempimenti fiscali e che non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria) o di amministrazione controllata.
I beneficiari devono avere esperienza nella gestione di infrastrutture di ricarica operative sul territorio europeo, in un numero almeno pari al 5% del totale di stazioni di ricarica dell’ambito per il quale viene fatta richiesta (centri urbani o strade extra-urbane).
I dati sulle colonnine di ricarica
Per monitorare le installazioni Rse ha realizzato una piattaforma con una mappa interattiva. Secondo un monitoraggio messo in atto con Motus-E nell’ambito del Piano triennale di ricerca di sistema 2022-2024, nello scorso anno si è registrato un aumento superiore al55% delle nuove installazioni rispetto al 2022.
Oltre il 91% del territorio italiano ora dispone di almeno un punto di ricarica entro un raggio di 10 km, in crescita rispetto all’86% del 2022.
Secondo i dati forniti da Motus-E aggiornati al 31 marzo, nel nostro Paese i punti di ricarica a uso pubblico per auto elettriche sono 54.164. Di questi, l’83% funziona in corrente alternata (fino a 49 kW), mentre il restante 17% è in corrente continua (da 50 kW in su).
- Avviso strade extra-urbane (pdf)
- Avviso centri urbani (pdf)