Chi compra una casa con Ape errato ha diritto a essere risarcito

Lo afferma una sentenza del tribunale di Trani. Se la prestazione energetica dell'immobile è inferiore a quella attestata al momento della compravendita, si può chiedere un risarcimento per la perdita di valore dell'appartamento.

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Chi ha comprato un appartamento con un attestato di prestazione energetica (Ape) errato, ha diritto a essere risarcito per la perdita di valore del suo immobile.

A stabilirlo è una recente sentenza del tribunale di Trani (link in basso), intervenuta in una causa civile che riguardava una compravendita immobiliare.

Nel caso specifico, era stato acquistato un immobile con un Ape che ne attestava la classe di efficienza energetica D.

Tuttavia, nel corso del giudizio è emerso che tale attestato non corrispondeva a realtà, perché “è stata accertata l’esistenza di una effettiva discrepanza tra l’attestato di certificazione energetica di cui agli atti e la concreta prestazione energetica dell’appartamento in questione”, afferma la relazione tecnica del perito, citata nella sentenza (neretti nostri nelle citazioni).

Pertanto, osserva il giudice, la questione attiene a una vendita aliud pro alio, che giuridicamente si configura “quando viene consegnato un bene completamente diverso da quello pattuito”.

Il punto, si sottolinea, è che “se le parti avessero conosciuto fin dal primo momento la corretta classe energetica [inferiore a quella dichiarata con l’Ape, ndr.] avrebbero sicuramente pattuito un prezzo diverso da quello effettivamente pagato”.

Pertanto, l’acquirente ha diritto a essere rimborsato, nei termini fissati dalla perizia tecnica, per la perdita di valore dell’immobile acquistato, come conseguenza di appartenere a una classe energetica inferiore rispetto a quella attestata al momento della compravendita.

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