Cessione dei crediti: aperture del governo su F24, incapienti e interventi post-sisma

Sui bonus edilizi un nuovo tavolo tecnico. Le possibili modifiche al decreto che ha fermato cessione e sconto in fattura, all’esame della Camera da giovedì.

ADV
image_pdfimage_print

Utilizzo dei moduli F24 per consentire alle banche di acquistare i crediti incagliati e possibilità di continuare con la cessione per gli interventi post-sisma e per quelli delle famiglie a basso reddito.

Queste le due aperture che arrivano dal governo sulla questione della cessione dei crediti fiscali da bonus edilizi, dopo la lunga giornata di ieri, nella quale l’esecutivo si è confrontato prima con Cdp, Abi, Sace e Agenzia delle Entrate e poi con le associazioni dei costruttori come Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato.

Palazzo Chigi ha la “ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione”, si legge in una nota ufficiale, che afferma “l’impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme”.

La questione dei crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire “verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria” intervenuti ieri, si annuncia.

Sulla questione dei crediti incagliati, che il ministro Giorgetti ha quantificato in circa 19 miliardi come “bolla da sgonfiare” per quelli legati all’edilizia, la strada indicata dal governo e su cui si lavorerà è quella di intervenire attraverso le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24, riporta l’Ansa.

Quindi al momento, secondo quanto riferito all’agenzia di stampa dai partecipanti al tavolo, la strada è una soltanto, mentre non si valuta di percorrere le altre ipotesi ventilate in questi giorni, dalle cartolarizzazioni al ricorso a Cdp, fino all’aiuto delle partecipate dello Stato, come Eni ed Enel, anche se va detto che ci sarà molto da discutere al tavolo tecnico annunciato.

A quel tavolo si lavorerà anche sulle proposte per rendere meno traumatico per il settorelo stop improvviso arrivato per cessione del credito e sconto in fattura: qui potrebbero esserci delle novità per le imprese più piccole, per quelle che operano nella ricostruzione post-sisma e per le spese degli incapienti e dei redditi bassi, che potrebbero continuare ad usufruire della cessione del credito per tutti i bonus edilizi.

Insomma, qualcosa si muove, tanto che Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, è soddisfatta di questo primo incontro: “Abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta nostra e di Abi, e un tavolo immediato per il futuro”, ha detto all’Ansa la presidente Federica Brancaccio, che prima dell’incontro aveva sollecitato l’esecutivo a fare presto, perché con 25mila imprese a rischio “non c’è più tempo”.

Ora oltre che attorno al nuovo tavolo tecnico, l’azione si sposterà in Parlamento, dove potrà essere modificato il decreto che inizia l’esame giovedì in commissione Finanze alla Camera. Nelle prossime settimane, Eurostat e Istat, conferma la Commissione Ue, “decideranno insieme” come considerare i crediti generati dal Superbonus nel calcolo del deficit.

ADV
×