Caro-energia, la Commissione Ue proroga gli aiuti di Stato

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L'esecutivo di Bruxelles estende fino a giugno 2024 la possibilità di finanziare le perdite delle aziende particolarmente colpite dall'aumento dei prezzi di elettricità e gas causato dalla guerra in Ucraina.

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I Paesi membri dell’Unione europea potranno continuare a fornire aiuti finanziari alle aziende colpite dall’impennata dei prezzi dell’energia causata dalla guerra della Russia all’Ucraina.

Ieri la Commissione europea ha infatti concesso, attraverso un emendamento, la proroga di sei mesi del Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, che altrimenti sarebbe scaduto alla fine dell’anno, lasciando moltissime imprese inermi di fronte alla volatilità attuale del mercato energetico.

Una bozza della proposta era stata presentata ai 27 lo scorso 6 novembre dalla vice-presidente dell’esecutivo Ue e responsabile della Concorrenza, Margrethe Vestager.

Il persistere dell’aggressione di Mosca a Kyiv e la guerra tra Israele e Hamas lasciano grandi incognite sull’immediato futuro dei costi di gas ed elettricità. Sebbene i prezzi si siano stabilizzati rispetto allo scorso anno, quando il regolamento era stato introdotto, la Commissione ha affermato che “i mercati energetici rimangono vulnerabili”.

“Gli Stati membri possono mantenere i loro programmi di sostegno per coprire il prossimo periodo di riscaldamento invernale”, si legge in una nota (link in basso). Ma Bruxelles ha stabilito che i sussidi sono consentiti “solo nella misura in cui i prezzi dell’energia superano significativamente i livelli pre-crisi”.

L’Ue di solito controlla rigorosamente gli aiuti di Stato alle imprese per evitare distorsioni della concorrenza e proteggere il mercato unico del blocco.

Nella proroga vengono aumentati i massimali previsti per gli importi degli aiuti per coprire il periodo di riscaldamento invernale: da 250.000 euro a 280.000 euro per il settore agricolo, da 300.000 a 335.000 euro per i settori della pesca e dell’acquacoltura e da 2 milioni di euro a 2,25 milioni di euro per tutti gli altri settori.

Le altre sezioni del Quadro legate alla crisi, ovvero quella sul sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati e quella sulle misure volte a sostenere la riduzione della domanda elettrica non saranno prorogate oltre la loro attuale scadenza del 31 dicembre 2023.

Le sezioni che fanno riferimento a un’accelerazione della transizione green e alla riduzione della dipendenza da combustibili fossili non sono interessate dalla modifica: sulla base dell’attuale Quadro resteranno quindi in vigore fino al 31 dicembre 2025.

La decisione della Commissione europea è stata condivisa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che da tempo spingeva per un prolungamento: “L’esecutivo europeo ha così accolto la richiesta, avanzata innanzitutto da parte dell’Italia, per consentire la fine graduale e sostenibile delle misure di sostegno adottate dal governo negli ultimi mesi”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.

La proroga è già effettiva: in Spagna, dove proprio ieri Pedro Sánchez annunciava il suo nuovo governo, il via libera della Commissione ha autorizzato una modifica messa a punto da Madrid lo scorso anno al sistema di aiuti alle industrie ad alta intensità energetica. Un ulteriore stanziamento di 5,61 miliardi di euro porterà il budget del sistema di compensazione dei costi Ets a 8,51 miliardi di euro nel periodo 2022-2030.

In Austria sono in arrivo nuovi sostegni per 3 miliardi, mentre anche Germania e Francia sono pronte a mettere a punto nuovamente le loro iniziative di contrasto al caro-energia.

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