Bonus edilizi, rinnovabili, rigassificatori: come ripartire sull’energia secondo Draghi

I punti più importanti toccati dal premier nel suo discorso di questa mattina al Senato. L'Italia deve battersi anche per un tetto Ue al prezzo del gas e per la riforma del mercato elettrico.

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Dalle fonti rinnovabili alle nuove forniture di gas, passando per i bonus edilizi, sono tanti i temi energetici toccati dal premier, Mario Draghi, nel suo discorso al Senato per rendere comunicazioni in merito alla crisi di Governo.

Per quanto riguarda le misure di efficienza energetica in edilizia con relativi bonus, Draghi ha dichiarato che “intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi“, cercando così di ricomporre la frattura che si era creata con il Movimento 5 Stelle su questo fronte, con le continue richieste di sbloccare le cessioni dei crediti collegati al Superbonus e alle altre agevolazioni fiscali nel settore edile.

Più in generale, il premier ha affermato che il nostro Paese “deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica” per variare gli approvvigionamenti di gas e ridurre ancora la dipendenza dalla Russia, ad esempio accelerando la realizzazione dei rigassificatori a Piombino e Ravenna. “In particolare, dobbiamo ultimare l’istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. È una questione di sicurezza nazionale“.

Poi bisogna “spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile” portando avanti “con la massima urgenza la transizione energetica verso fonti pulite. Entro il 2030 dobbiamo installare circa 70 GW di impianti di energia rinnovabile”, ha confermato Draghi.

“La siccità e le ondate di calore anomalo che hanno investito l’Europa nelle ultime settimane – ha proseguito – ci ricordano l’urgenza di affrontare con serietà la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione è stata spesso gravemente deficitaria. Il Pnrr stanzia più di 4 miliardi per questi investimenti, a cui va affiancato un ‘piano acqua’ più urgente”.

Draghi ha anche sottolineato che “dobbiamo continuare a batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo, che beneficerebbe tutti, e per la riforma del mercato elettrico, che può cominciare da quello domestico anche prima di accordi europei. Queste misure sono essenziali per difendere il potere d’acquisto delle famiglie, per tutelare i livelli di produzione delle imprese”.

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