Le biomasse forestali, una scelta obbligata per ridurre la dipendenza energetica

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Il ruolo delle biomasse nel sistema energetico italiano e come valorizzarle contro il caro energia e in un quadro di sostenibilità. Se ne è parlato in un webinar organizzato dal Coordimento FREE e AIEL.

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Nel corso del webinar organizzato il 30 maggio da FREE, Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica e AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, si è avuto un ampio confronto sul ruolo che le biomasse forestali potranno assumere per ridurre la dipendenza energetica nazionale e facilitare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Ue.

Hanno partecipato le principali organizzazioni di rappresentanza della filiera bosco, legno, energia, oltre a FREE e AIEL, anche Elettricità Futura e Itabia, insieme a istituzioni di ricerca come il Crea.

Alla luce del conflitto in Ucraina sembra non più prorogabile valorizzare il contributo del settore nazionale delle bioenergie per una maggiore diversificazione degli approvvigionamenti, contrastando il caro energia, promuovendo lo sviluppo locale e la transizione energetica nel solco della nuova Strategia forestale nazionale.

“Il coordinamento Free vuole approfondire in maniera organica e completa la questione legata alle fonti energetiche da biomasse che sono indispensabili per affrontare al meglio le sfide energetiche e ambientali che ci attendono”, ha detto introducendo il webinar Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento FREE.

“Le potenzialità delle biomasse sono notevoli e si può arrivare a sostituire ben 8 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale. Oltre a ciò, c’è l’importanza dell’effetto che hanno le biomasse sulla riduzione della bolletta. Un 40% di contrazione dei conti energetici delle famiglie è un ottimo elemento per coniugare la lotta all’emergenza climatica con quella alla povertà energetica che è un fenomeno in crescita esponenziale. Con il ricorso alle rinnovabili in generale e alle biomasse in particolare si metteranno le bollette degli italiani al riparo da questa crisi geopolitica e da quelle future che arriveranno di sicuro in un prossimo futuro”, ha spiegato de Santoli.

Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL ha ulteriormente esaminato il contributo delle biomasse alla crisi energetica, ricordando come sia fondamentale considerare la filiera foresta-legno nel suo complesso, con un approccio sistemico e integrato, investendo su di essa per garantire un’economia “wood-based”, fondata su un uso efficiente e circolare delle risorse grazie all’utilizzo a cascata delle risorse legnose.

“Considerando le risorse legnose attualmente a disposizione – ha spiegato Annalisa Paniz – è possibile puntare ad un obiettivo di 16,5 Mtep di energia termica prodotta da bioenergia, contro gli attuali 7 Mtep, di cui 8,5 Mtep da biomasse legnose, pari a circa 146 GW di potenza installata”. “Potenzialmente con le bioenergie è quindi possibile sostituire oltre 9 miliardi di metri cubi di gas metano, ossia 4 milioni di caldaie a fonte fossile ad uso domestico, portando le bioenergie a coprire fino al 68% dell’energia da rinnovabili nel settore termico e fino al 37% dei consumi termici finali”, ha detto Paniz, spiegando che si tratta di interventi che consentirebbero di contenere i costi energetici per le famiglie in modo significativo.

Infatti, con i prezzi attuali, utilizzare legna da ardere oppure pellet per scaldare un’abitazione consente un risparmio medio rispetto al metano pari rispettivamente a oltre 900 € (-55%) e oltre 700 € (-44%).

Andrea Zaghi, Direttore generale Elettricità Futura, ha ricordato che “le bioenergie sono risorse energetiche nazionali, rinnovabili e, in termini di programmabilità e contributo alla produzione, hanno vantaggi del tutto assimilabili a quelli di una centrale termoelettrica. Pertanto, abbiamo proposto che nella fase di aggiornamento del PNIEC venga rafforzato il contributo delle biomasse, a cui finora è stato dato un ruolo ben al di sotto sia delle potenzialità del settore, sia rispetto a quanto delineato dagli altri Stati Membri. Infine, sarà fondamentale creare una prospettiva di medio termine per gli investitori, con un quadro normativo certo e presupposti per gli investimenti e per il sostegno all’innovazione tecnologica”.

Nel corso del webinar è stato sottolineato come la bioenergia sia già oggi la fonte rinnovabile che contribuisce maggiormente ai consumi energetici del nostro Paese, circa il 9-10% dei consumi energetici totali del Paese.

Secondo Vito Pignatelli, Presidente di ITABIA, Italian Biomass Association, ha detto:Essendo in grado di fornire elettricità, calore e biocarburanti per i trasporti in modo continuo e programmabile, la bioenergia offre grandi potenzialità per la sostituzione dei combustibili fossili, a partire dal metano, e nella copertura del carico di base per soddisfare le richieste di energia nell’intero arco della giornata e dell’anno”.

Invece – ha proseguito Pignatelli – l’importanza della bioenergia è troppo spesso sottostimata, anche nell’ambito del PNRR, con la sola eccezione del contributo alla decarbonizzazione dei trasporti sotto forma di biometano e biocarburanti avanzati, e le previsioni di crescita di questa fonte rinnovabile sono decisamente inferiori al suo effettivo potenziale. È necessario un impegno da parte di tutti per arrivare ad una corretta e capillare informazione e convincere i decisori politici a introdurre una serie di azioni positive”

A tal proposito viene ricordato da Pignatelli il position paper del Coordinamento FREE da titolo “Il contributo dell’energia da biomasse al processo di transizione ecologica”, che affronta il tema di come liberare la produzione di energia da biomasse dai troppi vincoli e ostacoli ancora presenti e di valorizzarne pienamente le grandi potenzialità.

A conclusione del webinar, l’intervento di Sonia Marongiu del CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, incentrato sulla nuova Strategia Forestale Nazionale (SFN). “La Strategia Forestale Nazionale individua tre obiettivi generali che rappresentano una declinazione e contestualizzazione su scala nazionale dei principi guida della Strategia Forestale UE e definiscono il quadro strategico di indirizzo a supporto delle amministrazioni nazionali e regionali competenti”, ha spiegato Marongiu.

“Si tratta di un documento strategico molto importante, di validità ventennale, che dovrà essere aggiornata a seguito di verifiche quinquennali o su richieste istituzionali, e che sarà accompagnato da un processo di monitoraggio e valutazione. Grazie alla nuova SFN, viene quindi a strutturarsi una base programmatoria di riferimento e indirizzo per il settore forestale nazionale e regionale che costituirà una base di confronto fondamentale per dibattiti costruttivi di mediazione tra gli interessi sociali e quelli politici di gestione sostenibile, tutela e conservazione del patrimonio forestale. Un confronto che dovrà tener presente la necessità di ridare ‘valore al bosco’ e a tutte le attività, produttive, socioculturali e di tutela e conservazione ambientale e paesaggistica,  ad esso connesse”.

Il video del webinar (durata 2 h 5′):

Presentazioni dei relatori (pdf)

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