Il supporto di Whitenergy alle imprese per il bando Invitalia sulla transizione industriale

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In qualità di Energy Service Company certificata, l'azienda può supportare le imprese nell’individuare gli interventi più sostenibili e premiati dal bando e non solo.

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Da oggi, 10 ottobre, fino al 12 dicembre sarà possibile inviare le proprie candidature per accedere al fondo Invitalia per la “transizione industriale” rivolto alle aziende del settore manifatturiero ed estrattivo.

La call prevede un contributo a fondo perduto per interventi che riguardano l’efficienza, la produzione di energia da rinnovabili e l’economia circolare, quindi l’utilizzo di materie riciclate, la riduzione dei rifiuti e del consumo di acqua (vedi anche “Contributi a fondo perduto per la transizione industriale delle imprese italiane“).

Whitenergy SpA, in qualità di Energy Service Company certificata, può supportare le aziende nell’individuare gli interventi più sostenibili e premiati dal bando, nella predisposizione della documentazione tecnica ed economica, nella rendicontazione dei risparmi economici e ambientali e delle spese sostenute, necessari all’ottenimento dei contributi.

I dettagli del bando

Sono ammissibili al bando solamente progetti che prevedano investimenti compresi tra 3 e 20 milioni di euro per azienda e che siano avviati successivamente alla presentazione della domanda.

Entro 36 mesi dalla pubblicazione delle graduatorie gli interventi dovranno poi essere realizzati e pienamente operativi.

Il bando ha una disponibilità di 300 milioni di euro, di cui la metà riservati alle aziende energivore. I contributi in conto capitale variano dal 30 all’80% in funzione dell’intervento, delle dimensioni e della localizzazione dell’azienda, ma si stima che potrebbero favorire investimenti per oltre 750 milioni di euro.

Nello specifico, per l’efficienza energetica vengono finanziati impianti o linee produttive ad alta efficienza che consentono una riduzione dei consumi di energia/combustibili, impianti e attrezzature, ma anche impianti ausiliari, come centrali frigo, termiche ad alta efficienza o a biomasse.

Rientrano inoltre fra le spese ammissibili gli investimenti per il suolo aziendale e le opere murarie connesse all’intervento, le spese di formazione del personale sui nuovi macchinari e le consulenze.

L’agevolazione in questo caso è del 30%, ma sono previste maggiorazioni per le dimensioni aziendali (20% per le piccole imprese, 10% per le medie), e in funzione della posizione del sito (15% al Sud, 5% per gli investimenti effettuati in particolare zone “svantaggiate”).

È possibile ottenere un contributo anche sulla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, purché la quota parte dell’investimento riconducibile all’impianto sia inferiore al 40% dell’investimento complessivo. In questo caso il finanziamento è del 45%, con le medesime maggiorazioni legate alle dimensioni aziendali. Non sono invece previsti premi in funzione della posizione geografica.

Infine, per l’ultima categoria che riguarda l’uso efficiente delle risorse e/o l’uso di materie prime riciclate, e la riduzione del consumo di acqua, le agevolazioni sono pari al 40% delle spese ammissibili, con le medesime maggiorazioni degli interventi in efficienza energetica.

Come detto, le domande potranno essere presentare a Invitalia entro il 12 dicembre e la valutazione dei piani di investimento avverrà in funzione della qualità della proposta, i cui valori sono parametrati a diversi indicatori di confronto rispetto allo scenario in assenza di contributi:

  • riduzione percentuale dei consumi energetici e incremento di utilizzo di energia rinnovabile;
  • percentuale di utilizzo di materie riciclate e/o alla riduzione di materie prime o acqua e/o dei rifiuti prodotti.

“Vista la dimensione degli interventi, è certo che i fondi a disposizione non saranno sufficienti a finanziare tutte le domande” commenta Franco Asuni, Direttore Tecnico di Whitenergy “ma a differenza di altri bandi a sportello, questo premierà la qualità tecnica delle proposte elaborate delle aziende con il supporto dei consulenti, e non la data di presentazione”.

Un caso studio di un’azienda manifatturiera (cartiera)

Nel caso in esame, la domanda comprende più interventi, in questo caso tutti ricadenti nel bando Invitalia.

  • Miglioramento dell’efficienza energetica. Si prevede una nuova linea produttiva per la produzione carta e una nuova centrale termica e un nuovo sistema di produzione del vuoto;

  • Impianti di autoproduzione da fonte rinnovabile. Trascinati dagli interventi di efficienza possono essere realizzati anche impianti Fer o da cogenerazione a gas; la domanda in questo caso comprende l’installazione di un impianto fotovoltaico da 4 MW.

  • Uso efficiente delle risorse. Il progetto è stato completato con un impianto per il recupero degli scarti produttivi e di consumo dell’acqua.

L’investimento complessivo è stimto in 16 milioni di euro e genera un risparmio economico di circa 2,1 milioni.

Grazie al contributo a fondo perduto di 5,4 milioni, l’azienda recupererà l’investimento in 5 anni, rispetto ai precedenti 8 anni, stimati nel caso di investimento in assenza di un contributo a fondo perduto.

Per informazioni: Mimit

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