Il mercato auto italiano chiude il 2021 con un “tracollo delle immatricolazioni” secondo i dati diffusi dalla Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ma i modelli elettrici e ibridi plug-in segnano numeri sempre più alti e conquistano quasi il 10% delle vendite.
A dicembre 2021 si sono vendute 86.679 nuove automobili, in calo del 27% rispetto a dicembre 2020.
In totale, lo scorso anno, le nuove immatricolazioni sono rimaste appena sotto un milione e mezzo di unità (1.457.952), in leggero aumento sul 2020 (+5,5%), ma ancora ben sotto il livello di vendite registrato prima della pandemia: 460.000 auto in meno in confronto al 2019, con una flessione del 24% complessivamente.
Dai dati emerge però la continua avanzata delle alimentazioni alternative e in particolare dei modelli elettrici; si veda la tabella seguente (cliccare sopra per ingrandire).
In tutto il 2021 si sono immatricolate oltre 67.500 vetture elettriche pure (BEV: Battery electric vehicle), il 538% in più nel paragone con il 2019. Così le elettriche sono balzate da una quota di mercato irrisoria (0,6%) al 4,6% del venduto da gennaio a dicembre, con una quota ancora più alta se si guarda al solo mese di dicembre 2021 (7%).
Lo scorso anno si sono anche immatricolate oltre 69.300 nuove auto ibride plug-in (cosiddette PHEV: Plug-in hybrid electric vehicle), in crescita del +963% rispetto al 2019 e con una quota di mercato complessiva del 4,7% (0,3% nel 2019).
I veicoli PHEV, ricordiamo, hanno un motore termico benzina o diesel e un motore elettrico con batteria ricaricabile alla presa di corrente, e sono in grado di percorrere alcune decine di km con il solo ausilio della batteria.
Nel complesso, quindi, le vetture elettriche (BEV + PHEV), hanno sfiorato il 10% del mercato nel 2021 (0,9% nel 2019).
In forte aumento anche le vendite di modelli ibridi non ricaricabili: quasi 428.000 lo scorso anno, +288% sul 2019 e una quota di mercato del 29%, mentre le nuove immatricolazioni di auto benzina e diesel sono diminuite, rispettivamente, del 48-56% sempre nel paragone con il 2019.
Così la quota totale di mercato delle vetture termiche tradizionali è scesa al 52% contro un 84% registrato nel 2019.
A questo punto quali scenari di mercato si possono aprirenel 2022?
Difficile formulare previsioni, a causa delle tante incognite legate al mancato finanziamento, nella legge di Bilancio 2022, di nuovi incentivi per le auto elettriche.
“Abbiamo cercato di spiegare al Governo in tutti i modi le conseguenze nefaste di una mancata pianificazione dei supporti sul mercato e l’industria automotive nazionale nel prossimo triennio”, si legge in una nota di Motus-E sulla situazione di mercato (neretti nostri).
Queste conseguenze non si vedono ancora sul venduto di quest’anno “perché […] la prenotazione degli incentivi ha portato a un ‘tesoretto’ di immatricolazioni che si sarebbero realizzate anche nei mesi in cui i fondi non sarebbero stati disponibili. A dicembre, infatti, l’immatricolato a zero emissioni è ancora allineato alle aspettative, ma questo effetto è destinato a sparire“.
In sostanza, afferma Motus-E, “in assenza di ulteriori supporti, come previsti negli altri Paesi, è plausibile che i valori delle BEV immatricolate nei primi mesi del 2022 saranno inferiori a quelli dei primi mesi del 2021″.
“Dalle nostre stime – spiegano dall’organizzazone – l’effetto dovrebbe essere visibile in maniera importante tra marzo e aprile, considerando il numero totale di veicoli immatricolati nel 2021, i fondi stanziati e un ritardo tra la prenotazione e l’effettiva immatricolazione dei veicoli. Questo non sarà solo dovuto a un calo della domanda non supportata dal bonus all’acquisto, ma anche alla mancanza di prodotti BEV disponibili in Italia, visto il numero ancora limitato di mezzi che l’industria riesce a produrre e che invierà in mercati più appetibili del nostro”.