Auto elettrica e V2G: la bozza del provvedimento

Il decreto intende favorire la partecipazione dei veicoli a batteria al mercato del bilanciamento per la rete.

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L’auto elettrica è sempre più vicina alla possibilità di partecipare nel nostro paese al mercato di bilanciamento per la rete elettrica, attraverso le tecnologie V2G (Vehicle-to-Grid).

Sta circolando, infatti, la bozza di decreto predisposta dal ministero dello Sviluppo economico (allegata in basso: la consultazione con gli operatori interessati è aperta fino al 17 maggio, vedi anche qui).

L’idea, in sintesi, è quella di utilizzare le batterie dei veicoli elettrici per creare delle unità virtuali in grado di fornire determinati servizi alla rete, come la regolazione di frequenza e la riserva di energia; nel decreto si parla di UVAR, “Unità virtuali abilitate per la ricarica”, costituite esclusivamente dai punti di rifornimento per le auto a emissioni zero.

Tali unità, chiarisce il provvedimento, dovranno avere una soglia minima di potenza modulabile, a salire/a scendere, pari a 0,2 MW; il decreto poi stabilisce criteri e modalità per favorire la diffusione dei sistemi V2G in Italia, con particolare riguardo alle misure (neretti nostri) “che consentano una equa applicazione degli oneri di sistema e di rete […]”.

Il Vehicle-to-Grid, ricordiamo in breve, permette all’auto elettrica non solo di prelevare elettricità dalla rete, ma anche di immetterla, perché il flusso di energia è bidirezionale, regolato da diversi parametri come la domanda-offerta di kWh in tempo reale dai diversi impianti di produzione, la presenza di picchi di consumo e così via.

Nella relazione illustrativa che accompagna la bozza di decreto, inoltre, sono incluse le simulazioni compiute da RSE per valutare la convenienza economica della ricarica intelligente dell’auto elettrica con soluzioni V1G/V2G (vedi qui lo studio completo).

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