Quanto sono convenienti le applicazioni V2G (Vehicle-to-Grid) che consentono di utilizzare la batteria dell’auto elettrica per fornire servizi di bilanciamento alla rete?
In questi mesi RSE ha collaborato con il ministero dello Sviluppo economico eseguendo una serie di simulazioni su due casi studio: la ricarica domestica e la ricarica aziendale di un parco automobilistico più ampio.
Inoltre, per entrambi i casi, RSE ha considerato due diverse modalità di rifornimento: il solo prelievo di energia elettrica dalla rete (V1G) e lo scambio bidirezionale di elettricità tra il veicolo e la rete stessa (V2G con prelievi/immissioni di energia).
Rimandiamo allo studio allegato per approfondire i numerosi e complessi aspetti tecnici delle simulazioni; qui riportiamo la tabella che riassume i risultati delle analisi sui costi annui della ricarica domestica, considerando il “peso” dell’Iva e delle accise oltre all’agevolazione prevista, cioè lo sconto parziale sugli oneri di sistema.
In particolare, si legge nel rapporto (neretti nostri) “i casi V2G, sia senza sia con programma di prelievo, risultano di minor beneficio rispetto ai casi V1G, con e senza programma di prelievo rispettivamente. In altre parole, il caso più favorevole è il V1G con programma di prelievo [per tre ore serali dalle 18 alle 21], che permette una riduzione dei costi di ricarica del 37% rispetto ai costi benchmark”.
È bene precisare che anche la modalità V1G unidirezionale è una ricarica “intelligente” perché consente di regolare l’intensità del prelievo dalla rete con offerte a salire/a scendere sul mercato del bilanciamento, secondo differenti parametri, in modo da valorizzare economicamente la partecipazione del veicolo elettrico ai servizi di rete.