Una batteria al litio più efficiente e leggera, che integra nei suoi moduli le funzioni di inverter e caricatore, grazie a speciali schede elettroniche di conversione, potrebbe arrivare sui veicoli elettrici entro pochi anni.
Ne sono convinti, dopo quattro anni di progetti e simulazioni, i ricercatori che hanno presentato il prototipo della batteria IBIS (Intelligent Battery Integrated System).
La batteria è frutto del lavoro del CNRS (Centro nazionale di ricerca scientifica francese) con il colosso automobilistico Stellantis e il produttore francese di accumulatori Saft.
L’obiettivo è rendere disponibile la nuova tecnologia sulle vetture del gruppo Stellantis entro il 2030.
Un prototipo dimostrativo, spiega una nota, è in funzione dall’estate del 2022 ed è oggetto di numerosi brevetti. Il progetto quindi “ha confermato la validità di molti nuovi concetti tecnici e ha permesso di padroneggiarne il funzionamento nell’ottica di future applicazioni nei settori automotive e dell’energia stazionaria”.
Le schede di conversione che svolgono le funzioni di inverter e caricatore, prosegue la nota, “vengono montate il più vicino possibile agli elementi della batteria agli ioni di litio”. Poi un sistema di controllo “consente alla batteria di produrre direttamente la corrente alternata per il motore elettrico”.
Il team di lavoro è ora impegnato a realizzare un prototipo di veicolo da collaudare su strada. Prima della fine di questo decennio, come detto, la batteria dovrebbe essere pronta e installata sui veicoli dei marchi Stellantis.
La soluzione sviluppata da ingegneri e ricercatori offre diversi vantaggi: una batteria più piccola, leggera, meno costosa e in grado di aumentare l’autonomia del veicolo.
Il progetto IBIS potrà poi avere applicazioni anche per l’accumulo energetico stazionario.
Saft, infatti, punta a offrire impianti “chiavi in mano” di energie rinnovabili e batterie, “che garantiscono un utilizzo ottimizzato dell’energia installata con minore impatto ambientale”.