Torneranno i dazi Usa del 15% sui moduli fotovoltaici bifacciali.
L’annuncio è arrivato ieri, giovedì 16 maggio, dalla Casa Bianca, in una nota ufficiale che include anche altre misure per rafforzare l’industria manifatturiera americana del solare e proteggerla dalle pratiche commerciali sleali della Cina.
Solo pochi giorni prima, il 14 maggio, il presidente Joe Biden aveva innalzato i dazi sulle importazioni dalla Cina nel 2024 di auto elettriche, batterie per veicoli elettrici, semiconduttori, prodotti in acciaio e alluminio, celle solari, con incrementi fino a quattro volte delle aliquote vigenti (dal 25% al 100% per le auto, dal 25% al 50% per le celle FV).
La nuova mossa sul fotovoltaico bifacciale era nell’aria. I pannelli FV di questo tipo non sono attualmente soggetti a tariffe di salvaguardia ai sensi della Sezione 201 del Trade Act del 1974, grazie all’esenzione reintrodotta nel 2021 dalla Corte del commercio internazionale degli States.
Ora l’amministrazione Biden-Harris “intende rimuovere a breve questa esclusione, che offrirà ai produttori statunitensi di energia solare una maggiore protezione tariffaria […] dalle importazioni sleali”, evidenzia la nota. Si precisa poi che gli importatori con contratti preesistenti per moduli solari bifacciali, da consegnare entro 90 giorni da quando sarà stata tolta l’esenzione dai dazi, potranno continuare a importare moduli esenti da tariffe per quel periodo.
I dazi sulle importazioni di moduli bifacciali, come abbiamo scritto, sarebbero un vantaggio per le oltre 40 fabbriche di moduli e componenti FV pianificate da quando è stato varato l’Inflation Reduction Act, nel 2022.
Tuttavia, gli stessi dazi avrebbero conseguenze negative sui costi per realizzare i progetti utility-scale, dove ormai la tecnologia bifacciale è la norma, facendo aumentare i costi dei moduli di circa 20 centesimi di $ per watt, arrivando intorno a 0,40-0,50 $/W secondo stime circolate a metà aprile, con i primi rumors sulle intenzioni di Biden di togliere l’esenzione per il fotovoltaico bifacciale.
Altra decisione riguarda l’esenzione temporanea di 24 mesi dai dazi sulle importazioni di moduli FV da Cambogia, Malesia, Tailandia e Vietnam, decisa da Biden nel 2022.
Questa esenzione terminerà come previsto il mese prossimo, il 6 giugno 2024, ha confermato la Casa Bianca.
Pertanto, si spiega, da quella data i produttori FV del Sud-Est asiatico che sono stati scoperti a eludere le misure antidumping e compensative sui prodotti solari cinesi, dovranno pagare questi dazi.
Le pratiche elusive sono quelle di “aggiramento” o “circumnavigazione”: ad esempio, costruire celle e moduli in altri Paesi asiatici ma con materiali, tecnologia e proprietà intellettuale made in China.
Inoltre, per evitare l’accumulo eccessivo di scorte con conseguente effetto distorsivo sui prezzi, i pannelli solari importati in franchigia doganale dovranno essere installati entro 180 giorni.
La nota poi evidenzia che “le importazioni di moduli solari dal Sud-Est asiatico, dove è stato scoperto che i produttori della Cina eludono i dazi antidumping e compensativi, sono aumentate nell’ultimo anno”, mentre le aziende cinesi “hanno recentemente costruito nuove capacità in questi paesi, puntando al mercato statunitense”. Pertanto, il Dipartimento dell’Energia e il Dipartimento del Commercio “monitoreranno attentamente i modelli di importazione per garantire che il mercato statunitense non diventi troppo saturo ed esploreranno tutte le misure disponibili per agire contro le pratiche sleali”.