Africa, in arrivo il boom delle mini-grid solari

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La diffusione di mini reti solari in in grado di alimentare frigoriferi, ventilatori, sistemi di pompaggio, macine per interi villaggi africani. Il nodo da sciogliere è il costo. Ma si potrebbe dimezzare in pochi anni.

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Se decine di milioni di persone in Africa negli ultimi anni hanno avuto accesso alla luce grazie a semplici kit fotovoltaici, il prossimo decennio vedrà la diffusione di mini reti solari in grado di alimentare frigoriferi, ventilatori, sistemi di pompaggio, macine per interi villaggi.

In Nigeria, uno dei paesi nei quali nei prossimi anni partirà la rivoluzione del solare decentrato, al momento ci sono 30 mini-reti a servizio di 6mila persone.

Ma è solo l’inizio: basti pensare che una piccola società locale con 40 addetti, GVE, sta lavorando per realizzarne altre 200. E secondo l’Agenzia per l’elettrificazione rurale, nel medio periodo potrebbero essere installati diecimila impianti da 100 kW .

Naturalmente affinché si realizzi questo straordinario risultato andranno sciolti alcuni nodi, ad iniziare da quello economico. Al momento il costo dell’elettricità di una mini-rete solare  è dell’ordine di 60 c$/kWh, un valore intermedio tra quello di un impianto diesel e quello pagato da chi è allacciato alla rete elettrica nazionale.

Ma l’aspetto interessante riguarda la possibilità di ridurre i prezzi. Secondo un rapporto del Rocky Mountain Institute (RMI), infatti, affrontando una serie di criticità e ottimizzando la realizzazione in parallelo di diverse mini reti, sarebbe possibile nel giro di pochi anni far calare il costo dell’elettricità a soli 25 c$/kWh.

Il passaggio all’energia solare rappresenta un deciso vantaggio non solo per le spese evitate per acquistare lanterne, candele, pile e generatori,  ma perché facilita l’avvio di piccole attività economiche.

Su questo fronte, va tra l’altro sottolineato che le reti decentrate possono garantire una continuità di servizio decisamente superiore rispetto alla rete nazionale i cui clienti si vedono staccata l’elettricità per una media di sette ore al giorno, con gravissime ripercussioni economiche.

Naturalmente per la diffusione su larga scala di questi impianti servono risorse adeguate e su questo fronte le cose si stanno muovendo. Grazie ad un contributo della Banca Mondiale di 150 milioni $ sarà infatti possibile nei prossimi cinque anni portare l’elettricità a 300.000 famiglie e a 30.000 attività commerciali (vedi anche “La spinta del fotovoltaico nel segmento commerciale-industriale in Africa“). E per la realizzazione degli impianti vengono incoraggiate iniziative miste, con un contributo privato del 50%.

L’articolo è stato pubblicato sulla rivista “Nigrizia” (febbraio 2019)

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