Accumulo gravitazionale in un’ex miniera in Sardegna

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La svizzera Energy Vault vorrebbe riconvertire il sito minerario di Nuraxi Figus per installare un sistema ibrido di accumulo gravitazionale e a batterie da 100 MW complessivi.

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La miniera di carbone in fase di dismissione di Nuraxi Figus, in Sardegna, potrebbe ospitare un sistema ibrido di accumulo di energia gravitazionale da 100 MW complessivi.

Lo hanno annunciato, in un comunicato pubblicato ieri, 5 agosto, la società svizzera Energy Vault e l’azienda mineraria italiana Carbosulcis.

Energy Vault ha lavorato su un sistema di gravità idroelettrico progettato specificamente per le miniere sotterranee. L’impianto sarà dotato di 20 MW di accumulo energetico gravitazionale interrato tra i pozzi minerari profondi 500 metri del sito, combinati con 80 MW di accumulo a batteria fuori terra.

La tecnologia “EV0” sviluppata dall’azienda permette l’accumulo idroelettrico mediante pompaggio senza richiedere la costruzione di dighe tradizionali.

Si tratta di un sistema modulare che immagazzina l’acqua in elementi prefabbricati a forma di albero. Questi vengono posizionati in alto e in basso all’interno della miniera e collegati alle turbine di pompaggio tramite l’uso di condotte forzate.

L’acqua viene quindi pompata tra i due estremi a seconda della necessità di energia da immagazzinare o da generare. Energy Vault ha stipulato numerosi accordi per questa tecnologia in Australia, Cina, California e Texas.

In Cina, più precisamente a Rudong, presso Shanghai, l’azienda ha anche costruito il primo sistema al mondo di accumulo energetico di tipo gravitazionale non a pompaggio idroelettrico.

Nella fase di carica del sistema viene utilizzata l’energia elettrica prodotta in eccesso dalle fonti rinnovabili per sollevare dei blocchi di 30 tonnellate, impilandoli e affiancandoli, grazie a dei motori elettrici.

Mentre nella fase di scarica, quando c’è bisogno di energia, i blocchi vengono fatti scendere verso terra a velocità controllata, sfruttando appunto la forza di gravità, per produrre energia cinetica poi trasformata in elettricità dai generatori elettrici.

Per quanto riguarda il progetto sardo, invece, restano alcuni dettagli da limare. La decisione finale arriverà dopo alcune valutazioni tecniche e commerciali che devono ancora essere pubblicate da Terna.

Attualmente, le parti stanno considerando un sistema che lavori per 4 ore al giorno, ma la cui flessibilità tra carico e scarico può essere eventualmente allineata anche a durate più lunghe.

Energy Vault e Carbosulcis hanno stipulato un contratto di locazione di terreni, con l’installazione dei primi componenti modulari a gravità che dovrebbe iniziare a settembre 2024 e il collaudo del componente sotterraneo che dovrebbe essere completato nel 2025.

Il sito di Nuraxi Figus, con riserve pari a 2,5 miliardi di tonnellate di carbone sub-bituminoso, era una delle più grandi miniere di carbone del suo genere in Europa.

La sua conversione contribuirà a trasformare l’area dell’ex miniera in un polo tecnologico a zero emissioni, dove la disponibilità di energia pulita dovrebbe fungere da catalizzatore per attrarre nuove attività industriali.

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