Negli Usa Trump pensa a tagli draconiani per l’energia pulita

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I finanziamenti per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili tramite il DoE potrebbero essere ridotti del 72%, stando alle bozze riportate dal Washington Post sul prossimo provvedimento di bilancio.

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Negli Stati Uniti si torna a parlare di misure che si possono definire “draconiane” per le tecnologie pulite, stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa Usa, dal Washington Post in particolare, sui possibili tagli che Donald Trump vorrebbe assestare all’economia verde.

L’amministrazione repubblicana, infatti, nel provvedimento per il prossimo bilancio fiscale (long-term budget), di cui sono trapelate delle bozze preliminari, potrebbe ridurre da 2 miliardi di dollari a 575 milioni di $ il budget annuale destinato all’ufficio per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili del Dipartimento Usa dell’energia (EERE, Office of Energy Efficiency and Renewable Energy), eliminando al contempo circa 250 posti di lavoro.

A soffrire maggiormente sarebbero determinati settori della ricerca in soluzioni ecologiche e innovative, ad esempio le attività per i veicoli a zero emissioni vedrebbero ridursi i finanziamenti nell’ordine dell’82% in confronto al corrente anno fiscale, mentre il solare dovrebbe fare i conti con un taglio del 78% tanto che il futuro del National Renewable Energy Laboratory (NREL) sarebbe a rischio.

Nel complesso, le fonti rinnovabili subirebbero una diminuzione del budget intorno al 72% rispetto al bilancio precedente. Vedremo, nelle prossime settimane, se le raccomandazioni di Trump avranno un seguito nei negoziati con il Congresso.

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