Carbone, gas, rinnovabili: le tendenze dell’energia spiegate in cinque grafici

Calo della produzione di carbone, aumento del commercio internazionale di gas, boom di eolico e fotovoltaico: come si sta evolvendo il mix delle fonti energetiche nel mondo in una sintesi della IEA. Scenari e prospettive per valutare l’andamento dei combustibili fossili e delle risorse pulite.

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Meno carbone, più gas e rinnovabili: per comprendere in modo più chiaro e immediato come sta procedendo la transizione energetica globale, la IEA (International Energy Agency) di recente ha pubblicato una serie di grafici tratti dal World Energy Balances, il documento dell’organizzazione internazionale che riassume l’evoluzione delle diverse fonti energetiche nel mondo.

Il primo grafico che proponiamo sotto evidenzia il netto calo della produzione totale di carbone nel 2016, soprattutto in Cina, che ha registrato una riduzione del 9% del suo output minerario, dovuta alla minore domanda di questa risorsa fossile per l’impiego nelle centrali termoelettriche.

Stati Uniti e Gran Bretagna sono altri paesi in cui il consumo del combustibile “sporco” è diminuito (articolo di QualEnergia.it sulla concorrenza di gas e rinnovabili a scapito del carbone nel Regno Unito), al contrario dell’India che lo scorso anno ha incrementato un po’ il suo utilizzo.

Particolarmente interessante è il secondo grafico sotto: nelle economie avanzate dell’OECD, infatti, la generazione elettrica lorda nel 2016 ha visto un sostanziale pareggio tra carbone e gas per la prima volta nella storia, con una quota di poco inferiore al 30% per entrambe le fonti nel mix globale.

Lo stesso grafico mostra anche la crescita delle “nuove” rinnovabili (solare, eolico, geotermia, energia marina) arrivate a sfiorare il 10% della produzione elettrica complessiva, mentre la risorsa verde più tradizionale, quella idrica, è rimasta pressoché stazionaria dagli anni duemila in avanti.

Le rinnovabili, tutte insieme, sono quindi arrivate a generare il 23,8% dell’energia elettrica nei paesi OECD nel 2016, la percentuale più alta osservata finora nell’ambito delle tecnologie green, grazie soprattutto al boom di nuovi impianti eolici e solari FV, il cui tasso di crescita media ogni dodici mesi è stato, rispettivamente, del +21% e +43% negli ultimi anni, vedi il terzo grafico qui sotto.

Un altro risultato di queste tendenze è che lo scorso anno è aumentato il commercio internazionale di gas nei due tipi di approvvigionamento (via tubo e con navi metaniere) per un totale di circa 47 miliardi di metri cubi in più rispetto al 2015, come riassume il quarto grafico scelto dalla IEA.

Quanto però resti faticoso il cammino per passare gradualmente dai combustibili più inquinanti alle rinnovabili, è testimoniato dall’ultimo grafico che proponiamo e che illustra le forniture totali di energia primaria nel mondo.

In quarant’anni, dal 1971 al 2015, il petrolio è rimasto sul gradino più alto del podio come carburante più utilizzato, in particolare nei trasporti, anche se ridimensionato dalla corsa del gas.

Il carbone con il suo 28% del mix è saldamente in terza posizione, perché nonostante le recenti difficoltà in molti paesi, Cina compresa, continua a essere ampiamente sfruttato per la produzione a basso costo di elettricità in diverse economie, soprattutto in Asia.

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