Gli incentivi per chi acquista una casa energeticamente efficiente

La Legge di Stabilità 2016 concede la detrazione dall'Irpef a chi acquista dal costruttore una casa in classe energetica A o B. Mentre il decreto "Sblocca Italia" consente una deduzione a chi acquista o realizza un alloggio a bassi consumi energetici e lo affitta a canone concordato. Mini-guida ai due incentivi.

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Il mercato dell’edilizia italiana è costituito per il 70% da ristrutturazioni ed è dunque sul patrimonio edilizio esistente che c’è il più grande potenziale di risparmio energetico. Con il 2016 sono state però introdotte due misure che incentivano l’efficienza energetica anche nel mercato del nuovo: la Legge di Stabilità 2016 concede, infatti, una detrazione fiscale per chi compra una casa in classe A o B, mentre lo ‘Sblocca Italia’ permette di avere una deduzione a chi acquista o costruisce un alloggio a basso consumo energetico, a patto che lo affitti a canone concordato.

La detrazione fiscale della Stabilità 2016

Grazie alle misure introdotte con l’ultima legge di Stabilità (comma 56, vedi allegato in basso), si può detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata per acquistare da un’impresa costruttrice, nel corso del 2016, una casa nuova o ristrutturata che sia in classe energetica A o B.

La detrazione, pari appunto a metà dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto, è ripartita in dieci quote costanti: una nell’anno in cui sono state sostenute le spese e altre nove nei successivi.

Facendo l’esempio dell’acquisto di una prima casa da 200mila euro, essendo l’Iva per le prime case al 10%, si dovrebbero pagare 20mila euro. Con la nuova misura l’acquirente potrà dunque usufruire di una detrazione dall’Irpef di 10 mila euro, divisa in rate da 1000 euro all’anno per 10 anni, compreso quello dell’acquisto.

Non ci sono vincoli sulla residenza: l’immobile può essere destinato sia a prima che a seconda casa (anche se l’aliquota Iva applicata in questo caso salirà dal 4% al 10%).

La deduzione dello Sblocca Italia per le case da affittare a canone concordato

Per acquistare una casa energeticamente efficiente c’è anche un altro incentivo, a patto che la si metta in affitto a canone concordato. Si tratta della deduzione introdotta dal DM 8 settembre 2015, che attua le misure previste dal decreto Sblocca Italia (allegato in basso), valida per gli acquisti fatti dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017.

Si prevede, infatti, una deduzione sul reddito imponibile ai fini del calcolo dell’Irpef pari al 20% del prezzo di acquisto di un alloggio, che deve essere in classe energetica A o B e da destinare alla locazione a canone concordato per un periodo non inferiore a otto anni. L’acquisto di una casa da 200mila euro dunque consentirà di dedurre dal reddito 12mila euro. La deduzione non può superare i 60mila euro e il prezzo della casa non può superare i 300mila.

Il venditore deve essere un’impresa di costruzione o di ristrutturazione o una cooperativa edilizia. Usufruisce dell’agevolazione anche chi, invece di acquistare l’immobile, lo realizza su un’area edificabile di sua proprietà.

Per poter accedere all’agevolazione, l’affitto a canone concordato deve avvenire entro sei mesi dall’acquisto o dal rilascio dell’agibilità in caso sia il contruttore ad affittare.

Altri i paletti messi per questa misura: l’immobile deve avere una destinazione residenziale non di lusso. Non può quindi essere accatastato nelle categorie A/1, A/8 e A/9 e locatore e locatario non possono avere legami di parentela entro il primo grado.

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