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Pellet e legna, come e quanto li usano le famiglie italiane

Una casa su quattro è scaldata con legna o pellet, come dimostra l'ultimo rapporto Istat. Chi usa il pellet consuma in media 1,4 t/anno: con l'Iva portata al 22% il rincaro sarebbe di 46-57 €. Per AIEL, i quasi 2 milioni di apparecchi a pellet installati nel 2013 hanno consumato 3,3 Mt di pellet. Qualche dato sull'uso delle biomasse legnose in Italia.

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Chi usa il pellet ne brucia in media 1,4 tonnellate all’anno. Quindi, con l’aumento dell’Iva dal 10 al 22% in arrivo con la legge di Stabilità, stimando un costo alla tonnellata (pre-aumento Iva) di 320-360 euro, pagherà 33-40 euro in più a tonnellata e dunque 46-57 euro in più l’anno. Le pessime recenti novità in materia di tassazione indiretta sul pellet, probabilmente sotto la spinta di alcune associazioni del legno e pannelli di legno (forse anche del gas?), ci danno l’occasione di riaprire il recente rapporto Istat “I consumi energetici delle famiglie”, dal quale abbiamo preso il dato sul consumo medio di pellet e che contiene molti dati interessanti su come e quanto le famiglie italiane usano legna e pellet.

In Italia, spiega il report, il 21,4% delle famiglie fa uso di legna a fini energetici. Complessivamente se ne consumano 17,7 milioni di tonnellate (Mt), pari a un consumo medio familiare di 3,2 tonnellate. Il pellet, nonostante la considerevole crescita degli ultimi anni, è relativamente ancora poco diffuso. Le famiglie che lo utilizzano sono il 4,1%; il consumo totale – secondo l’Istat – è pari a poco meno di 1 milione e mezzo di tonnellate, quello medio per famiglia è di 1,4 tonnellate. Gli ultimi dati sul settore che avevamo riportato sono quelli diffusi da AIEL, l’associazione italiana energia dal legno (che a differenza del rapporti Istat, va sottolineato, non considerano solo le famiglie) parlano di 16,1 milioni di tonnellate di legna e 3,3 milioni di tonnellate di pellet consumati nel 2013.

Ben il 92% dei 20 milioni di tonnellate di pellet e legna consumati è però costituito dalla legna. Il ricorso alla legna risulta particolarmente elevato nel Nord-est (25% di famiglie), soprattutto nella provincia di Trento (47,4% di famiglie) e al Centro (24,4%), in particolare in Umbria (47,7%) e Abruzzo (38,4%). Nel Mezzogiorno utilizzano legna 22,5 famiglie su 100, con quote più elevate in Sardegna (39,2 su 100), Basilicata e Calabria (35 per entrambe). Assai più marginale, invece, il ricorso a questo tipo di combustibile nel Nord-Ovest (15,2%), con l’eccezione della Valle d’Aosta (33,7%).

Il consumo di pellet è più diffuso al Nord – soprattutto in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino – rispetto al Centro e al Mezzogiorno, con l’eccezione di Sardegna (11,5%) e Umbria (11,1%).

La diffusione delle biomasse, come ci si aspetterebbe è maggiore nei comuni di montagna, dove il 40,8% delle famiglie usa la legna e il 7,4% il pellet. A differenza dei pellets, integralmente acquistati, in quanto di produzione industriale, una parte non irrilevante della legna utilizzata dalle famiglie viene autoprodotta o recuperata: le famiglie che acquistano tutta la legna che consumano sono meno della metà (45%), mentre il restante 55% dichiara di utilizzare, in tutto (nel 37,9% dei casi) o in parte (17%), legname autoprodotto o recuperato.

Nonostante la crescente espansione di impianti innovativi per la combustione delle biomasse – si legge sempre nel rapporto Istat – gli apparecchi più utilizzati nel settore residenziale restano i camini e le stufe tradizionali, usati per la legna dall’85,2% famiglie su 100.

In Italia, dicono i dati AIEL, sono attivi quasi 10 milioni di impianti domestici di riscaldamento a biomase legnose: 1.630.000 stufe, 200.000 camini e 75.000 cucine alimentati a pellet; 3.465.000 camini aperti, 2.085.000 stufe, 1.720.000 camini chiusi e 675.000 cucine alimentati a legna. La media della potenza degli impianti a legna è di 8 kW prodotti con un rendimento energetico dell’80%. Il parco italiano delle caldaie domestiche a legna contempla 596.000 impianti, quelle a pellet sono 199.000 e 1.500 quelle a cippato. Tra le caldaie civili-industriali ce ne sono altre 7.400 a legna, 2.450 a pellet, 2.100 a cippato.

Sul fronte dei consumi le stime AIEL per il 2013 (realizzate ricostruendo i consumi in base agli apparecchi esistenti), come detto, parlano di oltre ai 3,3 milioni di tonnellate di pellet: quasi tutto d’importazione, visto che la produzione nazionale è intorno a 300mila tonnellate. Per quel che riguarda la legna,  invece, nel 2013 se ne sono bruciati 19,3 milioni di tonnellate di legna da ardere, cui si sommano 4,7 milioni di cippato. Sul versante economico, secondo AIEL, soltanto la produzione di stufe, che porta un fatturato di 700 milioni di euro e dà lavoro a 3.000 persone, appare in crescita dal 2009 a discapito di altri impianti a legna. Ottimo anche il mercato delle caldaie: in aumento del 20% annuo con un fatturato di 150 milioni di euro e 2.500 dipendenti. Stiamo parlando dunque di una filiera industriale sana che esporta anche all’estero.

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