Domanda e produzione di energia, ecco l’atlante europeo

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Dal JRC della Commissione europea, una mappa interattiva a risoluzione 1x1 km su dove e come viene utilizzata e prodotta l'energia.

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Sapere come e dove viene utilizzata l’energia e come la tendenza potrebbe evolversi in futuro, è fondamentale per sviluppare infrastrutture energetiche su misura per una maggiore elettrificazione e per favorire l’uso di vettori energetici a basse emissioni di carbonio, richiesti dalla transizione verso la neutralità climatica.

Nasce con questa motivazione il nuovo atlante energetico dell’Ue ad alta risoluzione del Joint Research Center della Commissione europea (link in basso), un nuovo set di dati incorporato nell’Energy and Industry Geography Lab (EIGL), uno strumento che trova, filtra e mappa i dati relativi all’energia.

Come spiega la nota della Commissione che lo presenta, combinato con altri set di dati, il nuovo atlante potenzia le capacità di analisi spaziale dell’EIGL e consiste in una serie di mappe dell’Ue con la domanda dei principali gruppi di prodotti energetici per ciascuna categoria di attività economica, con un ingrandimento senza precedenti di 1×1 km.

I dati annuali disponibili più recenti risalgono al 2021, poiché le statistiche sull’energia vengono pubblicate due anni dopo il periodo di riferimento. Tuttavia, i consumi energetici risentono ancora delle conseguenze della pandemia Covid, pertanto vengono utilizzati i dati del 2019.

Ad esempio, si vede che il gas naturale viene consumato principalmente dalle centrali elettriche, dall’industria e dalle famiglie, con alte concentrazioni nelle aree densamente popolate: un esempio è l’area metropolitana di Barcellona che rappresenta circa il 12% dell’intero consumo spagnolo.

Anche il consumo di elettricità è significativo nelle aree urbane, mentre altri vettori energetici, come i gas manifatturati, gli scisti bituminosi e i rifiuti, vengono consumati vicino alle fonti per i processi industriali.

Le mappe mostrano anche come il petrolio e i prodotti petroliferi vengono consumati dalle raffinerie in luoghi specifici, ad esempio nelle aree vicino a Rotterdam e Anversa, lungo la rete di trasporti, come la rete stradale nel nord Italia, o nelle aree industriali e urbane.

La stessa metodologia utilizzata per scomporre i bilanci energetici nazionali in celle da 1×1 km viene applicata anche agli scenari energetici: sono bilanci energetici proiettati nel futuro che danno una prospettiva a lungo termine (in questo caso fino al 2050) sugli aspetti economici, energetici, climatici, ambientali e dei trasporti sulla base delle politiche esistenti.

Ad esempio, i cambiamenti previsti nella domanda di gas naturale dal 2019 al 2050 mostrano una riduzione dei consumi, indicando progressi verso gli obiettivi di decarbonizzazione.

La disaggregazione dell’offerta energetica dai bilanci e dagli scenari fornirà una comprensione più dettagliata di come l’energia viene prodotta, scambiata e trasformata nelle diverse regioni, spiega ancora la Commissione. Sulla base di questi risultati, lo strumento consentirà di effettuare analisi spaziali per identificare modelli, colli di bottiglia e opportunità per ottimizzare l’infrastruttura energetica.

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